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Guerra in Ucraina

Cosa ha detto Macron sull’ipotesi di mandare truppe Nato a combattere in Ucraina

Macron ha scatenato un’onda d’urto in Europa (e non solo) rifiutando di escludere l’invio di truppe di terra occidentali in Ucraina nella lotta contro Putin. Una velata provocazione che comunque non ha raccolto grandi consensi tra i vari leader mondiali. Il ministro Tajani: “Non siamo in guerra contro la Russia”.
A cura di Biagio Chiariello
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A distanza di due anni dall'inizio della guerra in Ucraina, "nulla dovrebbe essere escluso", secondo il presidente francese Emmanuel Macron. "Faremo tutto il necessario per garantire che la Russia non possa vincere questa guerra", sono state le parole del capo dell'Eliseo ieri sera al termine della Conferenza di Parigi dedicati agli aiuti a Kiev.

Oggi non c’è consenso sull’invio di truppe di terra in modo ufficiale, scontato e approvato. Ma nella dinamica non è da escludere nulla. Siamo convinti che la sconfitta della Russia sia indispensabile per la sicurezza e la stabilità in Europa. Faremo tutto il necessario affinché" Vladimir Putin "non possa vincere questa guerra”, ha spiegato il capo dell'Eliseo.

Macron si è rifiutato di essere più preciso sulla posizione della Francia, limitandosi a riferire che la questione dell‘invio di truppe Nato in Ucraina è citata "tra le opzioni", ma a distanza di neanche 24 ore le ambigue parole del presidente francese, pronunciate alla presenza dei leader dell’Alleanza e di Volodymyr Zelensky in collegamento da Kiev, sono state riprese a turno dai vari leader occidentali.

E la maggior parte ha predicato prudenza, a partire dall'alleato numero uno: gli Stati Uniti. Un funzionario della Casa Bianca ha detto a Reuters che Washington non ha intenzione di inviare soldati a combattere in Ucraina.

Pure il Regno Unito non vuole inviare militari in Ucraina, quanto meno non “su vasta scala”, ha precisato il premier Rishi Sunak. Mentre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che non ha partecipato all'incontro di Parigi, ha detto chiaramente di non essere favorevole all'idea perché "l'Italia non è in guerra con la Russia". "È un’idea di Macron", ma “quando si parla di inviare truppe bisogna essere molto prudenti perché non dobbiamo far pensare che siamo in guerra con la Russia. Noi non lo siamo, difendiamo”. Successivamente è arrivato il comunicato di Palazzo Chigi:

La Conferenza organizzata ieri a Parigi dal Presidente Macron ha costituito l'occasione per riaffermare, con la partecipazione del Vice Ministro Cirielli, il pieno impegno dell'Italia a sostegno dell'Ucraina nella lotta a difesa della propria sovranità e integrità territoriale. Fin dall'aggressione russa di due anni fa vi è stata piena coesione di tutti gli Alleati nel supporto da offrire a Kiev. Questo supporto non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o Nato".

Quindi sulla questione è intervenuta la stessa Nato: coi membri dell'alleanza stiamo "fornendo un'assistenza senza precedenti all'Ucraina. Lo facciamo dal 20214 (…) Ma non ci sono piani per inviare truppe da combattimento sul terreno in Ucraina", ha detto un funzionario dell'alleanza militare. "Secondo il diritto internazionale, l'Ucraina ha il diritto all'autodifesa e noi abbiamo il diritto di sostenerla", ha aggiunto il funzionario. "Questo è ciò che gli alleati della Nato stanno facendo e continueranno a fare", ha precisato il segretario generale Jens Stoltenberg.

Mosca invece, tramite il portavoce Dmitry Peskov, afferma come un eventuale dispiegamento di truppe Nato in Ucraina porterebbe "ad un'inevitabile" allargamento del conflitto tra Russia e Alleanza atlantica.

E nella giornata di oggi, 27 febbraio, anche l'Eliseo ha fatto un mezzo passo indietro: "L’eventuale futura presenza di truppe occidentali in Ucraina non andrebbe oltre la soglia della belligeranza“, è la puntualizzazione secondo fonti vicine alla presidenza francese.

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