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Mangia il peperoncino più piccante del mondo, ora soffre di gravi disturbi neurologici

Negli Stati Uniti un uomo che ha avuto il coraggio di mangiare un “Carolina reaper”, il peperoncino più piccante del mondo, è finito in ospedale con una sindrome “da rombo di tuono”, con forti emicranie e costrizione delle arterie del cervello.
A cura di Susanna Picone
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Un giovane uomo è finito in ospedale con dolori lancinanti per colpa di un peperoncino. A evidenziarlo sono i medici del Bassett Medical Center di New York, che sul “BMJ Case Reports” descrivono la disavventura di questo giovane che è finito al pronto soccorso con un bruciante mal di testa ricorrente dopo aver trovato il coraggio di mangiare un “Carolina reaper”, il peperoncino più piccante del mondo. Secondo quanto fa sapere il team di esperti, i sintomi del paziente sono iniziati subito dopo aver mangiato il peperoncino con violenti conati di vomito. Poi nei giorni successivi sono arrivati forti dolori al collo e brucianti mal di testa, ognuno dei quali durava solo pochi secondi. Il dolore era tale che l’uomo è andato in ospedale dove è stato sottoposto a una visita e a una batteria di test per varie condizioni neurologiche, con risultati tutti negativi. Successivamente una Tac ha mostrato che diverse arterie nel suo cervello si erano ristrette: i medici gli hanno così diagnosticato un mal di testa “a rombo di tuono” secondario alla sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (Rcvs). Si tratta di una sindrome caratterizzata dal restringimento temporaneo delle arterie, spesso accompagnata proprio dal mal di testa a rombo di tuono. La patologia può verificarsi come reazione a determinati farmaci o droghe.

Secondo gli autori dello studio, è questo il primo caso associato al consumo dei peperoncini anche se hanno spiegato che mangiare pepe di cayenna era già stato collegato all'improvvisa vasocostrizione delle coronarie e ad attacchi cardiaci. Per gli autori, quindi, dato lo sviluppo dei sintomi immediatamente dopo l'esposizione a una sostanza vasoattiva nota, è plausibile che il paziente abbia avuto una Rcvs secondaria al Carolina Reaper. Col tempo i sintomi sono scomparsi da soli e una Tac effettuata cinque settimane dopo la prima visita ha evidenziato che le arterie del giovane erano tornate alla larghezza normale.

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