Cosa dicono i servizi segreti Usa sullo sviluppo della guerra di Putin all’Ucraina
L'obiettivo di Putin resta quello di arrivare alla Transnistria via terra, ma non attraverso attacchi non convenzionali. Niente bombe nucleari, per capirci. Nella relazione dell'intelligence degli Stati Uniti, illustrata dalla sua direttrice Avril Haines davanti alla Commissione Forze armate del Senato americano, c'è questo e molto di più. Gli Usa provano a tracciare i contorni dei nuovi piani del presidente russo, che sono cambiati rispetto agli originali, e soprattutto a capire cosa è ancora disposto a fare per ottenere una vittoria sul campo. In generale, però, Haines ha sottolineato più volte che la prossima mossa di Putin è oggettivamente "imprevedibile", poiché "si trova ad affrontare la distanza tra le sue ambizioni e le capacità militari convenzionali della Russia".
Il rischio escalation non solo c'è, ma secondo i servizi segreti americani è uno scenario sempre più plausibile. La situazione difficile – e per certi versi impantanata – in cui si trova la Russia sul terreno può "aumentare la probabilità che il presidente Putin si rivolga a mezzi più drastici". Parliamo della legge marziale, l'orientamento della produzione industriale verso il settore bellico, la mobilitazione generale o azioni militari ancora più estese. In ogni caso, però, Haines ha escluso che Putin possa utilizzare armi nucleari.
Per quanto riguarda le prospettive, invece, secondo l'intelligence sono molto più ampie del Donbass. In primo luogo hanno sottolineato che "anche se l'attacco in Donbass avesse successo non siamo sicuri che la battaglia per la Regione farà terminare effettivamente la guerra". Insomma, è vero che Putin ha ridimensionato i piani rispetto all'inizio del conflitto, ma non si accontenterà solo del Donbass: l'obiettivo resta conquistare la striscia di terra che porta alla Transnistria, con Odessa – dove in questi giorni si stanno intensificando i bombardamenti – che resta ancora una roccaforte ucraina. In questo modo – non è un segreto – Putin vorrebbe chiudere tutti gli sbocchi sul mare all'Ucraina e arrivare a negoziare un accordo partendo da uno stato di fatto e da una posizione acquisita di grande privilegio. E a proposito di pace: "Poiché sia la Russia che l'Ucraina credono di poter continuare a fare progressi militari sul campo – ha concluso Haines – non vediamo un percorso negoziale praticabile, almeno a breve termine".