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Guerra in Ucraina

Cosa dice la convenzione di Ginevra sugli attacchi a dighe e centrali nucleari durante una guerra

L’attacco alla diga di Nova Kakhovka potrebbe costituire un crimine di guerra. Il “Protocollo addizionale alle convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949, relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali” all’articolo 56 menziona proprio la “Protezione delle opere e installazioni che racchiudono forze pericolose”, ad esempio dighe e centrali nucleari.
A cura di Davide Falcioni
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Chi ha danneggiato la diga di Nova Kakhovka, nella regione di Kherson? In attesa che venga fatta piena luce sull'episodio tra Russia e Ucraina è da ore in corso un reciproco scambio di accuse. Il vice ministro della difesa di Kiev Hanna Maliar ha puntato il dito contro "l'esercito terrorista russo responsabile di un altro crimine in grado di provocare una grave catastrofe ecologica e umanitaria". Per il presidente Volodymyr Zelenskiy la distruzione della diga di Nova Kakhovka costituisce "un atto di terrorismo e il più grande disastro ambientale provocato dall'uomo in Europa da decenni". Di segno diametralmente opposto il commento di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, secondo cui il disastro sarebbe la conseguenza di un sabotaggio ucraino che "potrebbe avere conseguenze molto negative per decine di migliaia di residenti della regione, conseguenze ambientali e di altra natura che devono ancora essere accertate".

Di certo almeno ventiquattro città sono state allagate e non sono mancati timori che anche la centrale di Zaporizhzhia potesse subire gravi conseguenze, ipotesi per il momento smentita dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), secondo la quale non c'è "alcun pericolo nucleare immediato". "Gli esperti dell'Aiea" presenti sul sito "stanno monitorando da vicino la situazione", ha aggiunto l'organismo Onu in un tweet. L'impianto utilizza l'acqua del fiume per raffreddare il combustibile dei noccioli dei reattori.

L'attacco alla diga di Nova Kakhovka è un crimine di guerra?

Di certo, comunque, l'attacco alla diga di Nova Kakhovka potrebbe costituire un crimine di guerra. Il "Protocollo addizionale alle convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949, relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali" all'articolo 56 menziona proprio la "Protezione delle opere e installazioni che racchiudono forze pericolose", ad esempio dighe e centrali nucleari.

L'articolo, in particolare, recita al primo comma:

  • Le opere o installazioni che racchiudono forze pericolose, cioè le dighe di protezione o di ritenuta e le centrali nucleari per la produzione di energia elettrica, non saranno oggetto di attacchi, anche se costituiscono obiettivi militari, se tali attacchi possono provocare la liberazione di dette forze e causare, di conseguenza, gravi perdite alla popolazione civile. Gli altri obiettivi militari situati su o in prossimità di dette opere o installazioni non saranno oggetto di attacchi, se questi possono provocare la liberazione di forze pericolose e, di conseguenza, causare gravi perdite alla popolazione civile.

Al secondo comma si specifica tuttavia che "la protezione speciale contro gli attacchi prevista dal paragrafo cesserà":

  •  nei riguardi delle dighe di protezione o di ritenuta, soltanto nel caso in cui esse siano utilizzate per scopi
    diversi dalla loro normale funzione e per l’appoggio regolare, importante e diretto a operazioni militari, e
    se tali attacchi sono il solo mezzo pratico per porre fine a detto appoggio;
  • nei riguardi delle centrali nucleari per la produzione di energia elettrica, soltanto nel caso in cui esse
    forniscano corrente elettrica per l’appoggio regolare, importante e diretto a operazioni militari, e se tali
    attacchi sono il solo mezzo pratico per porre fine a detto appoggio;
  • nei riguardi degli altri obiettivi militari situati su o in prossimità di dette opere o installazioni, soltanto
    nel caso in cui essi siano utilizzati per l’appoggio regolare, importante e diretto a operazioni militari, e se
    tali attacchi sono il solo mezzo pratico per porre fine a detto appoggio.

In tutti i casi, la popolazione civile e le persone civili continueranno a beneficiare di tutte le protezioni che sono loro attribuite dal diritto internazionale. All'articolo 57 si afferma inoltre che "le operazioni militari saranno condotte curando costantemente di risparmiare la popolazione civile, le persone civili e i beni di carattere civile".

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