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Benedetto XVI, il Papa emerito è morto a 95 anni

Cosa c’è scritto nel testamento di Papa Ratzinger

La Sala Stampa vaticana ha reso noto il testamento spirituale del Papa Emerito Benedetto XVI. Ratzinger ha invitato i fedeli a “dialogare con la scienza senza lasciarsi confondere”. Pronto anche il testamento materiale.
A cura di Ida Artiaco
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Il Papa Emerito Ratzinger è morto ieri, sabato 31 dicembre, a 95 anni. E poche ore dopo sono stati svelati alcuni dettagli circa i suoi testamenti, uno spirituale e un altro materiale. Il primo è già stato reso noto dalla Sala Stampa vaticana a poche ore dal decesso di Benedetto XVI.

Il lascito più strettamente spirituale verrà anche pubblicato nel libro "Nient'altro che la verità", scritto dall'Arcivescovo Georg Gänswein, suo segretario particolare, con Saverio Gaeta, per le edizioni Piemme e in uscita agli inizi di gennaio.

Cosa dice Ratzinger nel suo testamento spirituale

Si tratta di un testo che lo stesso Ratzinger ha scritto nell'estate del 2006 e non è mai stato cambiato. È un testo snello, in tedesco. Il volume, si apprende ancora, è stato comunque rivisto dallo stesso Papa emerito, sapendo che la pubblicazione sarebbe avvenuta dopo la sua m

È necessario "rimanere saldi nella fede" e non lasciarsi "confondere", è uno dei passaggi più importanti del testamento. Il Papa emerito ringrazia tutti coloro che ha incontrato nella "sua avventura spirituale", durante i suoi "studi teologici" e "cita i suoi lavori", ma ribadisce con forza "la ragionevolezza della fede", riconoscendo, da un lato, che "è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni" ma affermando altresì si aver visto "crollare tesi", nella ricerca teologica, "che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (HarnackJülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista".

Il testo integrale

Ecco di seguito il testo integrale del testamento spirituale del Papa emerito Benedetto XVI, diffuso il 31 dicembre 2022, giorno della sua morte dalla Sala Stampa della Santa Sede:

"Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene.

Ringrazio i miei genitori, che mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi. La lucida fede di mio padre ha insegnato a noi figli a credere, e come segnavia è stata sempre salda in mezzo a tutte le mie acquisizioni scientifiche; la profonda devozione e la grande bontà di mia madre rappresentano un’eredità per la quale non potrò mai ringraziare abbastanza. Mia sorella mi ha assistito per decenni disinteressatamente e con affettuosa premura; mio fratello, con la lucidità dei suoi giudizi, la sua vigorosa risolutezza e la serenità del cuore, mi ha sempre spianato il cammino; senza questo suo continuo precedermi e accompagnarmi non avrei potuto trovare la via giusta.

Di cuore ringrazio Dio per i tanti amici, uomini e donne, che Egli mi ha sempre posto a fianco; per i collaboratori in tutte le tappe del mio cammino; per i maestri e gli allievi che Egli mi ha dato. Tutti li affido grato alla Sua bontà. E voglio ringraziare il Signore per la mia bella patria nelle Prealpi bavaresi, nella quale sempre ho visto trasparire lo splendore del Creatore stesso.

Ringrazio la gente della mia patria perché in loro ho potuto sempre di nuovo sperimentare la bellezza della fede. Prego affinché la nostra terra resti una terra di fede e vi prego, cari compatrioti: non lasciatevi distogliere dalla fede. E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria.

A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono. Quello che prima ho detto ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienza — le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro — siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica.

Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità.

Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo.

Infine, chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera".

Il testamento materiale di Benedetto XVI

Parallelamente Joseph Ratzinger ha lasciato anche un testamento materiale. Tutto è nelle mani del segretario Georg Gänswein, da anni al fianco del Papa Emerito quale suo più stretto collaboratore, ma anche confidente e consigliere, accompagnandolo durante il pontificato e nel tempo successivo alla storica rinuncia del 2013.

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