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Corte Suprema Stati Uniti respinge la richiesta di limitare accesso a pillola abortiva

La Corte suprema degli Stati Uniti ha preservato all’unanimità l’accesso al farmaco abortivo mifepristone.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Corte suprema degli Stati Uniti ha bocciato il tentativo di limitare l'accesso alla pillola abortiva più comunemente usata negli Stati Uniti, il mifepristone, utilizzato in quasi due terzi di tutti i casi di aborto lo scorso anno.

È il contenuto di una sentenza emessa dai giudici della Corte e pronunciata oggi. Ls Corte all'unanimità ha stabilito che non ha fondamento legale il ricorso presentato da medici appartenenti a gruppi anti-aborto, che contestavano la legittimità della decisione della Food and Drug Administration, l'autorità in materia di farmaci negli Usa, di rendere più facile l'accesso alla pillola abortiva. Rigettando il ricorso come infondato, la Corte ha evitato di doversi esprimere sul merito legale della decisione della Fda di eliminare una serie di restrizioni, rendendo tra l'altro possibile ottenere per posta la pillola, misure varate in risposta all'ondata di leggi che hanno ristretto o del tutto vietato l'aborto in decine di stati a guida repubblican,a dopo che la maggioranza conservatrice della Corte due anni fa ha abolito il diritto costituzionale all'aborto, abrogando la storica sentenza Roe vs Wade.

I firmatari che avevano sollevato il caso chiedevano dunque la limitazione dell'accesso al mifepristone in tutto il Paese, anche negli Stati in cui l'aborto rimane legale. Il tentativo di restringere l'accesso alla pillola abortiva, usata nella maggioranza delle interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti, è uno degli ultimi fronti di scontro sul diritto all'aborto.

La decisione della Corte Suprema è una vittoria per le associazione pro-scelta. "Le corti federali sono il forum sbagliato per affrontare le preoccupazioni sulla Food and Drug Administration. I timori e le preoccupazioni vanno espresse al presidente e alla Fda, o al Congresso", ha scritto il giudice Brett Kavanaugh spiegando la decisione della Corte Suprema. "Concordo pienamente con l'opinione della Corte perché applica correttamente i nostri precedenti", ha aggiunto il giudice Clarence Thomas.

Biden: "Pillola abortiva rimane disponibile, ma lotta continua"

"La decisione di oggi non cambia il fatto che la lotta per la libertà riproduttiva continua, non cambia il fatto che la Corte Suprema ha rovesciato la Roe vs Wade due anni fa e le donne hanno perso una libertà fondamentale", ha commentato Joe Biden, in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca mentre il presidente partecipa al vertice del G7 a Borgo Egnazia.

Una decisione che, ha aggiunto il presidente, "significa che il mifepristone, o l'aborto farmacologico, rimane disponibile e approvato. Le donne possono continuare ad avere accesso a questo farmaco, approvato dalla Fda come sicuro ed efficace oltre 20 anni fa".

"Ma, per essere chiari, – ha detto ancora Biden – gli attacchi all'aborto farmacologico sono parte di un'agenda estremista e pericolosa da parte di funzionari eletti repubblicani per vietare l'aborto a livello nazionale".

Nella dichiarazione, Biden ha ricordato che da quando è stata abrogata la Roe vs Wade, che garantiva il diritto costituzionale all'aborto, "repubblicani hanno imposto divieti estremisti dell'aborto in 21 stati, alcuni dei quali non prevedono eccezioni per stupro e incesto".

"Le donne vengono cacciate dai pronto soccorso, o costrette a rivolgersi ai giudici per avere l'assistenza medica richiesta dai loro medici o viaggiare centinaia di chilometri per ottenerla – ha detto ancora il presidente americano – medici e infermieri vengono minacciati di pene detentive, compreso l'ergastolo, se garantiscono l'assistenza medica per la quale sono formati. Anche la contraccezione e la fecondazione assistita sono sotto attacco".

"La posta in gioco non è mai stata così alta per le donne in America – ha concluso Biden con un chiaro riferimento alle elezioni del prossimo novembre – io e la vice presidente Harris siamo al fianco della vasta maggioranza degli americani che sostengono il diritti delle donne di prendere le decisioni fortemente personali in materia sia salute".

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