Uccide due persone per scappare da Wuhan, condannato alla pena di morte
Un uomo è stato condannato a morte in Cina per avere tentato di scappare da Wuhan, epicentro del focolaio di coronavirus, forzando un posto di blocco e pugnalando a morte due funzionari. Si tratta della prima sentenza capitale emessa da un tribunale cinese per motivi legati all'epidemia. La vicenda viene ricostruita dalla stampa estera, che riporta i dati aggiornati dell'infezione: oltre 80mila contagiati e 3mila morti nella Cina continentale.
L'uomo, riportano le agenzie di stampa cinesi, ha tentato di forzare uno dei checkpoint istituiti per controllare la diffusione del virus, che si affiancano alle altre misure predisposte, come controlli della temperatura e restrizioni sugli spostamenti, o il blocco imposto da diversi villaggi per evitare che l'infezione possa infettare anche le loro comunità. Ieri, 1 marzo, un tribunale ha emesso una condanna a morte per un 23enne, che ha ucciso due persone nel tentativo di superare un checkpoint nei pressi di un villaggio.
I fatti risalgono allo scorso 6 febbraio. L'uomo, alla guida di un minivan insieme a un'altra persona, era stato fermato nel villaggio di Luo Meng a Honghe, nella provincia sud occidentale dello Yunnan. Si era rifiutato di collaborare e il passeggero che era con lui aveva tentato di forzare il posto di blocco; il funzionario aveva iniziato a filmare i due col cellulare e a quel punto il 23enne lo aveva pugnalato al petto e all'addome con un coltello, attaccando subito dopo l'altro ufficiale che era intervenuto in soccorso della vittima. I due funzionari erano morti per le ferite riportate. Sebbene il 23enne si fosse poi arreso e avesse confessato, il tribunale ha deciso di condannarlo ugualmente a morte per la ferocia dell'aggressione.