Coronavirus, primo caso sospetto in Corea del Nord. Kim: “Il virus è entrato nel Paese”
Scatta l’allerta in Corea del Nord, dopo la scoperta del primo caso sospetto di Coronavirus. Stando l’agenzia nordcoreana Kcna, si tratta di una persona fuggita in Corea del Sud tre anni fa e rientrata in segreto nella città di Kaesong, dove è stata imposta la quarantena. Ora sono in corso i test alle persone entrato in contatto con il soggetto e a chi negli ultimi cinque giorni è stato a Kaesong. "Sembra che il virus sia entrato nel paese", ha ammesso Kim Jong-Un dall'agenzia di stampa ufficiale KCNA. Il sospetto infetto "è tornato il 19 luglio dopo aver attraversato illegalmente la linea" con la Corea del Sud – secondo KCNA- , è stato messo in quarantena e tutte le persone che sono venute in contatto con lui nella città di confine di Kaesong, sono state isolate ed è stata avviata un' "indagine approfondita".
Dopo la prima diffusione della notizia, l’agenzia di Stato poi ha corretto spiegando che il risultato del test sul caso sospetto di Kaesong è ancora “incerto”. Ma intanto lo stesso Kim Jong Un ha convocato una riunione d’urgenza dell’ufficio politico del Partito dei lavoratori.
Sin da gennaio Pyongyang aveva sigillato i confini, bloccando anche gli scambi commerciali con la Cina, che rappresentano il 90% del commercio estero. Il governo aveva anche interrotto ogni genere di mercato non ufficiale, oltre a imporre la quarantena a tuti i diplomatici per un mese. Un focolaio di Coronavirus in Corea del Nord potrebbe avere effetti devastanti a fronte di un sistema sanitario nazionale sicuramente poco attrezzato rispetto a quello dei ‘cugini' del Sud.