In Cina mancano mascherine persone con buste di plastica e bottiglie in testa contro il Coronavirus
Adulti e bambini che si aggirano tra strade e negozi nel tentativo di evitare il contagio da Coronavirus usando buste di plastica avvolte in testa, altri con buste a ricoprire l’intero corpo e altri ancora addirittura con bottiglioni di plastica in testa usati come scafandri. Sono gli effetti della paura da contagio che in questi giorni sta investendo tutta la Cina tanto a far scattare una penuria di mascherine nel Paese. In molte zone infatti non si trovano più le mascherine chirurgiche per difendersi dal contagio e nemmeno quelle generiche e di scarsissima efficacia. Da tempo infatti i cinesi hanno peso d’assalto i negozi del Pese per accaparrarsene il più possibile e chi non ci è riuscito ha cercato di arrangiarsi alla meno peggio. Non è un caso che il governo centrale di Pechino abbia annunciato nelle scorse ore una intensificazione della produzione di mascherine per arrivare a coprire la domanda.
Il piano scatterà dal prossimo 3 febbraio e, secondo unto riporta il PLA Daily, il quotidiano dell'Esercito popolare di liberazione, lo scopo è di avere 180 milioni di mascherine al giorno entro la fine di febbraio. La nuova produzione, combinati al robusto import, "saranno in grado di annullare la differenza esistente tra l'offerta e la domanda" hanno spiegato i vertici cinesi. Al momento le principali aziende cinesi produttrici di maschere stanno già facendo gli straordinari per accelerare il ritmo e a questo proposito hanno richiamato tutti i dipendenti che erano stati lasciati libri per l’unica festività locale, il capodanno cinese.
Una decisione che si è resa necessaria dopo le scene di caos a cui si è assistito in alcune aree del Paese asiatico. Online infatti nei giorni scorsi son apparsi diversi video in cui di vedono persone prendere d’assalto negozi e persino fabbriche per avere le mascherine. In realtà, come sottolineano molti esperti, l'uso delle maschere non è così importante come molte persone credono. Lo stesso governo cinese ha ricordato he se si passeggia per strada in altre regioni del Paese non è affatto necessario. Le maschere chirurgiche sono importanti solo per coloro che presentano sintomi respiratori o per coloro che convivono in aree a rischio.
In questo senso è maggiore la preoccupazione è la capacità di procurarsi maschere e altre forniture mediche degli ospedali e del personale medico nelle aree in quarantena di Wuhan e della provincia di Hubei, dove è iniziata l'epidemia. In zona molti ospedali avevano segnalato mancanza di strumenti dopo i massicci afflussi di pazienti e il governo centrale di Pechino ha deciso l’invio di massicci aiuti.