Coronavirus in Europa, ecco dove sono i peggiori focolai della seconda ondata
Non fa ben sperare il nuovo record di casi giornalieri registrati a livello globale dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nelle ultime 24 ore i contagi nel mondo hanno superato quota 338 mila, il numero più alto mai registrato dall'inizio della pandemia. Una giornata da record, tra le più “nere” per l’Europa. Ieri, per la prima volta, nel continente è stata superata la soglia dei 100 mila contagi in un solo giorno. Berlino ha comunicato un rapido aumento di positivi, mentre in Francia si sono registrati altri 18mila contagi ed è stato confermato l’allarme per 4 città. In Gran Bretagna 17mila casi in 24 ore. La Spagna resta l’osservata speciale, con il focolaio di Madrid dove si contano 750 casi per 100 mila abitanti.
La regione di Madrid è "maglia nera" dei contagi
La capitale spagnola è la regione con il più alto tasso di infezione da COVID-19 tra i paesi europei, secondo una ricerca del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Sono 22 le regioni europee con i più alti indici di contagio da coronavirus. Nelle ultime due settimane, Madrid – dove è forte la tensione tra il governo locale e quello nazionale per il lockdown – ha registrato un tasso di 754 casi ogni 100.000 persone. Dopo la comunità madrilena, troviamo la regione estone dell'Ida-Viru con 741 casi ogni 100.000. Il Merseyside (Regno Unit) è terzo, con 685 casi ogni 100.000. La Spagna è anche la nazione europea che ha più regioni (7) tra le 22 elencate dall’ECDC. Il Regno Unito è secondo, con cinque regioni, e la Repubblica Ceca è al terzo posto con quattro regioni.
Spagna, Belgio, Francia e UK: tassi di infezione preoccupanti
Il numero di casi di COVID-19 ha iniziato ad aumentare verso la fine dell'estate nella maggior parte dei paesi europei. L'aumento è stato guidato principalmente dai giovani, ma i casi tra la popolazione over 65 sono ora in aumento. Secondo l'ECDC, 18 paesi stanno registrando livelli elevati o aumenti sostenuti in quella fascia di età nelle ultime due settimane. I Paesi più colpiti dalla pandemia ad aprile e maggio, come Spagna, Belgio, Francia e Regno Unito, stanno registrando tassi di infezione più elevati rispetto al passato. Invece Germania e Italia – tra i paesi più colpiti in primavera – stanno affrontando meglio la situazione poiché, sebbene i casi siano in aumento, sono ancora ben al di sotto dei livelli di contagio raggiunti in primavera.
Italia e Germania tra i Paesi "più in forma"
Il virologo Dr. Stephen Griffin, professore associato presso la scuola di medicina dell'Università di Leeds, ha affermato che il sistema sanitario tedesco è in "uno stato molto più in forma" di quello del Regno Unito, quindi è stato in grado di affrontare meglio la pandemia. L’esperto ha rivolto parole d’elogio anche al nostro Paese: "L'Italia è molto ben preparata ora e poiché ha adottate misure come il distanziamento sociale, avrà meno persone in ospedale quindi sarà più in grado di far fronte alla seconda ondata".
La situazione degli ospedali
Un aumento delle persone anziane contagiate porterà probabilmente ad una risalita dei ricoveri ospedalieri, e quindi dei decessi. “Stiamo già assistendo all'aumento dei ricoveri ospedalieri. Nel Regno Unito la scorsa settimana avevamo già diverse migliaia di persone attaccate ai ventilatori polmonari e alcuni ospedali stanno assistendo al riempimento dei reparti. Questa situazione peggiorerà con l'aumentare delle persone anziane contagiate – c'è sempre un ritardo nei ricoveri ospedalieri dopo un picco di casi, ed è quello che stiamo iniziando a vedere in tutta Europa".