Coronavirus Germania, Merkel pronta a lockdown light dal 2 novembre
Dopo la Francia anche la Germania è pronta varare un nuovo lockdown generalizzato per l'emergenza coronavirus. Così come Parigi, anche Berlino però vuole un blocco diverso da quello della prima ondata dei contagi con diverse attività aperte, a partire dalle scuole. In tempi sarebbero stretti ma l’accelerazione sarebbe dovuta alla nuova impennata di casi che ha colpito anche il Paese. Il governo federale e i Land tedeschi potrebbero concordare su una massiccia limitazione dei contatti su tutto il territorio della repubblica federale a partire dal 2 novembre e non dal 4 novembre come nell'ipotesi precedente per potenziare il contenimento della pandemia da coronavirus. Lo ha reso noto la Dpa da fonti vicine alla riunione attualmente in corso tra la cancelliera Angela Merkel e i ministri-presidenti dei 16 Land.
Lockdown Germania, chiusi bar e ristoranti ma scuole aperte
La proposta del lockdown in Germania resta però tutta da discutere e per questo è stata già convocata per oggi una riunione tra governo centrale e governatori dei Land per discuterne. Il vertice è previsto per le prossime ore. Secondo l’anticipazione della stampa locale, anche se nei provvedimenti non compare mai la parola lockdown, il piano della Merkel prevede la chiusura di molte attività come bar, ristoranti, centri sportivi, teatri e cinema e saranno vietate gli assembramenti di persone e le manifestazioni pubbliche ma le scuole e gli asili dovrebbero rimanere aperti.
Emergenza Covid Germania, massiccio ricorso allo smart working
Tra le altre misure restrittive per fermare il diffondersi del contagio da coronavirus in Germania, il governo di Berlino punterebbe anche a limitare le visite tra parenti non conviventi e a spingere verso un nuovo massiccio ricorso allo smart working. In generale i cittadini sarebbero invitati ad astenersi da viaggi e visite private. Nella bozza del provvedimento prevista anche la chiusura di parchi di divertimento e piscine ma i parrucchieri dovrebbero rimanere aperti. Così come i negozi in generale rispettando però misure molto recise come assicurarti che non ci sia più di un cliente per 25 metri quadrati di superficie di vendita. Sempre consentito anche il cibo da asporto e la consegna a domicilio. Ai datori di lavoro infine viene chiesto di consentire ai propri dipendenti di lavorare da casa "ovunque ciò sia fattibile". Per le attività chiuse previsti ristori di natura economica ancora quantificare.