Corea del Sud, nuovo focolaio in una chiesa di Incheon. Il governo valuta nuove restrizioni
Le autorità sanitarie sudcoreane hanno segnalato 35 nuovi casi di coronavirus nell'arco delle ultime 24 ore, che hanno portato il totale dall'inizio della pandemia a 11.503. L'ultimo focolaio di contagio è stato individuato nei pressi di una chiesa a Incheon, nella grande area metropolitana di Seul, dove sono concentrati 18 dei nuovi casi di trasmissione locale del virus. Negli scorsi giorni un focolaio virale è stato trovato anche in un centro logistico dell'operatore di e-commerce Coupang a Buncheon, città ad est si Seul. Park Neung-hoo, ministro della Salute sudcoreano, ha rinnovato l'appello ai cittadini a collaborare attivamente alle misure di prevenzione sanitaria e tutto il governo sta valutando un irrigidimento delle regole relative all'utilizzo di mascherine, ad esempio estendendone l'obbligo sui mezzi di trasporto pubblico a livello nazionale. Il governo della Corea del Sud starebbe vagliando l'ipotesi di ripristinare alcune delle misure emergenziali di distanziamento sociale tese a contenere i contagi. Nelle ultime settimane l'emersione di nuovi focolai ha già modificato i piani per il graduale ritorno alla normalità di scuole e università, che di fronte all'aumento dei casi hanno rinunciato a riaprire.
Il governo sudcoreano ha annunciato un allentamento delle restrizioni alle attività sociali ed economiche introdotte per contrastare la pandemia di coronavirus, a seguito del progressivo azzeramento del numero dei contagi registrato dal paese negli ultimi giorni. L'esecutivo ha reso noto il passaggio a un sistema di "quarantena quotidiana", con la fine di tutte le misure private di distanziamento sociale a partire dal 6 maggio. Il graduale ritorno alla normalità ha avuto inizio con il ritorno tra i banchi degli alunni di scuola primaria e secondaria; la riapertura di musei e strutture sportive avverrà in maniera progressiva, anche per venire incontro allo stress crescente causato alla popolazione dalle misure di distanziamento sociale. La Corea del Sud ha avuto un picco dei contagi alla fine di febbraio, ed ha reagito alla fine di marzo varando una serie di linee guida di distanziamento sociale, che tuttavia hanno limitato l'isolamento domestico ai soli soggetti a rischio a causa della presenza di contagiati tra i loro contatti diretti. Il paese ha registrato in tutto 10.801 contagi dall'inizio dell'emergenza, ma da settimane ha visto scivolare i nuovi contagi giornalieri a 10 o meno.
Il leader del paese, Moon Jae-in, ha elogiato la risposta dei suoi concittadini alla crisi pandemica globale durante un discorso rivolto alla nazione e in occasione del terzo anniversario del suo insediamento alla Casa Blu. Durante il suo intervento, Moon ha illustrato la propria visione per l'ascesa del paese come attore di riferimento sul palcoscenico globale nell'era post-coronavirus. "Trasformeremo questa crisi in un'opportunità", ha dichiarato. "Ne faremo una forza trainante per cogliere nove opportunità e sviluppo". Moon ha sottolineato che il paese è già emerso come riferimento a livello mondiale "nella prevenzione e nel controllo dell'epidemia", e si è detto convinto che Seul saprà imporsi come "standard globale" anche sul fronte della progressiva transizione alla normalità. Riferendosi al nuovo focolaio di infezione da Covid-19 emerso a Seul, il presidente ha invitato all'attenzione ma anche alla calma: "Anche durante la fase di stabilizzazione, situazioni simili possono emergere in qualunque momento e in qualsiasi luogo, specie se chiuso e affollato", ha detto il presidente sudcoreano.