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Corea del Sud, maestra uccide a coltellate alunna di 8 anni: aveva chiesto il congedo per depressione

L’episodio, che ha sconvolto un’intera nazione, è avvenuto ieri in una scuola elementare della città di Daejeon e ha sollevato pesanti interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione delle crisi psicologiche da parte degli insegnanti.
A cura di Davide Falcioni
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Una maestra della Corea del Sud ha accoltellato a morte un'alunna di otto anni. L’episodio, che ha sconvolto un'intera nazione, è avvenuto ieri in una scuola elementare della città di Daejeon e ha sollevato pesanti interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione delle crisi psicologiche da parte degli insegnanti. La donna, una quarantenne prontamente arrestata dalla polizia, ha confessato di aver aggredito la piccola studentessa. La bimba, che ha riportato gravi ferite da coltello, è stata trasportata d’urgenza in ospedale e dichiarata morta poco dopo. Accanto a lei, l’insegnante presentava ferite che le autorità ritengono possano essere autoinflitte.

Secondo l’ufficio scolastico di Daejeon, l’insegnante aveva chiesto un congedo di sei mesi per depressione il 9 dicembre scorso. Tuttavia, appena 20 giorni dopo, un medico l’aveva ritenuta idonea a tornare al lavoro. Nonostante ciò, nei giorni precedenti l’accoltellamento aveva mostrato comportamenti violenti, tra cui un’aggressione fisica a un collega, che era stato affettato per il collo. Dopo quell’episodio, le autorità scolastiche avevano raccomandato di mettere la donna in congedo e di separarla fisicamente dagli altri insegnanti. Era stata quindi collocata accanto alla scrivania del vicepreside per essere tenuta sotto stretta sorveglianza. Ciò nonostante, ieri è riuscita a scatenare la sua violenza contro un'alunna di appena otto anni uccidendola a coltellate.

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Il presidente ad interim della Corea del Sud, Choi Sang-mok, ha ordinato un’indagine approfondita sul caso, esortando le autorità a "implementare misure necessarie per garantire che simili tragedie non si ripetano". In un messaggio carico di emozione, Choi ha espresso il suo dolore: "Una scuola dovrebbe essere il luogo più sicuro. Porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia della vittima, che sta vivendo un dolore inimmaginabile". La polizia ha annunciato che interrogherà l’insegnante non appena si sarà ripresa dalle cure mediche a cui è stata sottoposta. Anche l’ufficio scolastico di Daejeon dovrà spiegare perché ha permesso il rientro dell’insegnante nonostante i precedenti segnali di instabilità.

La Corea del Sud è nota per essere una nazione sicura, con rigide leggi sul controllo delle armi. Tuttavia, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare una serie di crimini violenti, tra cui accoltellamenti, che hanno scosso l’opinione pubblica. Questo episodio riaccende il dibattito sulla salute mentale e sulla necessità di interventi preventivi più efficaci, soprattutto in contesti sensibili come le scuole.

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