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Corea del Nord torna a minacciare: “Una guerra nucleare è possibile in ogni momento”

L’ambasciatore nord coreano all’Onu rilancia le minacce agli Usa: “Sono nel nostro raggio, se invadono non scamperanno alla nostra severa punizione”
A cura di Antonio Palma
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"La situazione ha raggiunto un punto così delicato che una guerra nucleare potrebbe scoppiare in qualsiasi momento", così il vice ambasciatore nord coreano all'Onu, Kim In Ryong, è tornato  a minacciare conseguenze catastrofiche per l'intera umanità dopo le nuove sanzioni disposte dalle Nazioni Unite contro il regime di Pyongyang a seguito dei test missilistici e del programma di armamento nuclearetest missilistici e del programma di armamento nucleare della Corea del Nord.  "Finché nessun altro  parteciperà alle azioni militari Usa contro la Corea del Nord, non useremo armi nucleari", ha spiegato il diplomatico durante una riunione della commissione disarmo al Palazzo di Vetro, ricordando però che "Gli Usa sono nel nostro raggio: se invadono anche solo un centimetro del nostro sacro territorio non scamperanno alla nostra severa punizione".

Secondo il diplomatico nordcoreano, Pyongyang sarebbe anche pronta a sostenere il programma di distruzione completa delle armi nucleari in tutto il mondo, tuttavia si rifiuta di firmarlo e perseguire la denuclearizzazione nel loro Paese a causa della minaccia statunitense. "Nessun Paese al mondo ha subito una tale minaccia nucleare diretta ed estrema dagli Stati Uniti e per così tanto tempo" ha spiegato l'ambasciatore, lanciando nuove minacce verso Washington.

In realtà le dichiarazioni di Pyongyang arrivano pochi giorni dopo le dichiarazioni del segretario di Stato americano Rex Tillerson, secondo cui il presidente Donald Trump sarebbe impegnato a risolvere la crisi "attraverso la diplomazia" pensando anche alla possibilità di negoziati diretti con la Corea del Nord. "Alla fine non escludiamo l'eventualità di avere colloqui diretti con Pyongyang ma Giappone e Corea del Sud devono prepararsi al peggio se la diplomazia dovesse fallire" ha confermato il vicesegretario di stato americano, John Sullivan durante una visita a Tokyo per un incontro con l'omologo giapponese

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