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Corea del Nord, lavori forzati a vita per un sacerdote canadese accusato di spionaggio

L’uomo, un pastore presbiteriano di origini nordcoreane, era nel Paese per realizzare un asilo nido e un orfanotrofio.
A cura di Antonio Palma
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Un sacerdote canadese della Chiesa presbiteriana è stato condannato al carcere a vita e ai lavori forzati da scontare fino alla fine dei suoi giorni con l'accusa di spionaggio in Corea del Nord dove si trovava per una missione umanitaria. Un tribunale nordcoreano infatti ha ritenuto il pastore colpevole di "crimini contro lo Stato" di Pyongyang. Hyeon Soo Lim, questo il nome del sacerdote, era alla guida della Chiesa presbiteriana coreana di Toronto e in queste vesti si era recato nel Paese nell'ambito di una missione umanitaria autorizzata dalle autorità locali.

Come hanno spiegato i suoi familiari in Canada, l'uomo di 60 anni era giunto in Corea del Nord il 31 gennaio scorso con l'obiettivo di realizzare un asilo nido e un orfanotrofio per bambini senza famiglia. Sempre secondo le stesse fonti, l'uomo era già stato nel Paese diverse volte in precedenza, sempre per ragioni umanitarie e non politiche. Alcuni mesi fa però la polizia nordcoreana lo ha arrestato e, dopo un breve processo davanti alla Corte Suprema, è stato condannato all'ergastolo con l'accusa di aver ordito un complotto contro il regime di Kim Jong Un con l'aiuto degli Stati Uniti e della Corea del Sud.

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