Corea del Nord, il vice ministro degli esteri: “Siamo pronti alla Guerra con gli USA”
Han Ryol, vice ministro degli esteri della Corea del Nord, in un'intervista rilasciata all'Associated Press ha accusato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump di aver creato un "circolo vizioso" di tensioni nella penisola coreana. Il politico cordcoreano ha dichiarato inoltre che di fronte a un attacco preventivo americano Pyongyang "non terrà le braccia incrociate" e che il prossimo test nucleare sarà condotto quando il quartier generale supremo lo riterrà più opportuno. Han ha quindi aggiunto che non è il suo Paese a creare guai, bensì il presidente Usa. Nei giorni scorsi Trump aveva scritto su Twitter che la Corea del Nord "è in cerca di guai". "Trump provoca in continuazione con le sue frasi aggressive. Non è la Repubblica popolare democratica di Corea ma gli Usa e Trump che creano problemi", ha detto il ministro nordcoreano all'Ap.
A contribuire al clima di fortissima tensione è quanto dichiarato da fonti dell'intelligence USA all'Nbc: secondo i funzionari gli Stati Uniti sarebbero pronti a lanciare un attacco con ordigni convenzionali sulla Corea del Nord qualora i servizi segreti fossero certi che Pyongyang sia sul punto di effettuare un nuovo test nucleare, evento che però appare quasi scontato, dal momento che lo stesso vice ministro degli esteri lo ha di fatto annunciato. Secondo gli 007 statunitensi un test nucleare potrebbe avvenire da questo fine settimana. E aggiungono che i funzionari del Pentagono hanno posizionato due caccia in grado di lanciare missili Tomahawk nella regione, uno dei quali a soli 300 miglia dal sito di test nucleari nordcoreani. Cacciabombardieri sono posizionati nell'isola di Guam pronti a un eventuale decollo e attacco e, all'inizio di questa settimana, il dipartimento alla difesa USA ha annunciato che la portaerei USS Carl Vinson è stata deviata verso la penisola coreana.
Per Wang Yi, ministro degli esteri cinese, USA e Corea del Sud da una parte e Corea del Nord dall'altra stanno creando "un'atmosfera potenzialmente pericolosa" e un conflitto in Corea del Nord "potrebbe scoppiare in qualsiasi momento". Se ciò avvenisse, secondo il capo della diplomazia cinese, si tratterebbe di una guerra che non avrebbe vincitori. Chiunque provocherà un conflitto in Corea, ha detto, "dovrà assumersi una responsabilità storica e pagarne il prezzo". Inoltre, ha continuato, "il vincitore non sarà colui che mantiene le posizioni più dure o che mostra di più i muscoli. Se una guerra avrà luogo, il risultato sarà una situazione nella quale nessuno uscirà vincitore". "Il dialogo – ha concluso – è la sola via".