Coperchio non chiuso: il caffè cade sui genitali del rider. Starbucks dovrà pagare 50 milioni

Un rider ha subito "gravi ustioni, deturpazioni e danni debilitanti ai nervi dei genitali" quando le bevande calde che stava trasportando gli sono rovesciate sulle gambe. Per questo motivo, una giuria in California ha deciso, il 14 marzo, che Starbucks dovrà risarcire Michael Garcia con 50 milioni di dollari. L'uomo aveva subito il terribile incidente perché il coperchio della bevanda calda che stava consegnando non era stato chiuso correttamente, come emerso dalla causa intentata nel 2020 presso la Corte Superiore della California.
Secondo la ricostruzione dell’avvocato Michael Parker, Garcia si era recato in un punto vendita della famosa catena per ritirare tre bevande. Quando il barista gli ha consegnato l’ordine, una delle bevande è caduta dal contenitore e si è riversata sul corpo del rider. L’incidente ha causato danni significativi, tra cui "dolore fisico, angoscia mentale, perdita della gioia di vivere, umiliazione, disagio, dolore, deturpazione, menomazione fisica, ansia e disagio emotivo", come riportato in una registrazione della sentenza ottenuta da Courtroom View Network.
L’incidente ha sollevato dubbi sulla sicurezza nei negozi Starbucks, con la giuria che ha ritenuto l’azienda responsabile per non aver gestito correttamente il coperchio della bevanda. In seguito alla decisione, Starbucks ha annunciato che intende presentare ricorso contro la sentenza. Un portavoce dell'azienda ha dichiarato: "Siamo solidali con il signor Garcia, ma non siamo d'accordo con la decisione della giuria secondo cui siamo stati responsabili di questo incidente e riteniamo che i danni risarciti siano eccessivi." Nel comunicato, Starbucks ha ribadito anche il proprio impegno a rispettare i più elevati standard di sicurezza nei propri negozi, inclusa la gestione delle bevande calde.
Questo caso ha suscitato molte polemiche, in quanto ricorda il famoso caso del 1994 contro McDonald’s, in cui una donna si rovesciò del caffè caldo sulle gambe, subendo gravi ustioni di terzo grado. La causa in quel caso portò a un risarcimento di quasi 3 milioni di dollari. Ora, questo nuovo episodio potrebbe influire ulteriormente sulla gestione della sicurezza e delle pratiche aziendali, sollevando domande sull'adeguatezza delle misure di protezione nei confronti dei consumatori e dei dipendenti.