Continua il massacro di civili in Siria, Usa: “Pronti ad agire da soli”
Mentre il mondo intero ancora si interroga su quanto accaduto martedì con un attacco con armi chimiche che ha fatto strage di bimbi nella città di Khan Sheikhun, in Siria non si ferma il massacro di civili. Anche nella giornata di mercoledì, come denuncia l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che dispone di una rete di osservatori sul terreno, raid aerei del regime siriano hanno preso di mira la popolazione civile facendo morti e feriti. Gli attacchi, questa volta con armi convenzionali, hanno preso di mira la zona di Sabqa, a est di Damasco, in un'area fuori dal controllo governativo e in mano ai ribelli. L'Ondus precisa che i morti accertati son 18 tra cui 5 bambini e 9 donne ma il bilancio delle vittime è destinato a salire a causa dell'alto numero di feriti in condizioni molto gravi.
Intanto dall'Onu, dove oggi è stata convocata la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Naziini unite, arriva una nuova e ferma condanna per i brutali e indiscriminati raid aerei condotti dal regime di Assad. "Se le informazioni arrivate sull'attacco in Siria saranno confermate, si tratta del peggiore attacco dal 2013″, ha sottolineato infatti l'Alto Rappresentante Onu per il disarmo, Kim Won-Soo, durante la riunione di emergenza, sottolineando che l'Onu "si aspetta piena cooperazione da parte degli Stati membri per identificare i responsabili".
Una escalation di violenza che comporta anche l'impossibilità dei soccorsi alla popolazione. È l'allarme lanciato da Save the Children secondo la quale gli attacchi stanno "impedendo ad aiuti vitali di raggiungere 2,5 milioni di bambini in difficoltà estrema". "Negli ultimi 3 mesi i convogli di aiuti hanno potuto raggiungere solo il 9% delle 4,6 milioni di persone, per più della metà bambini, che si trovano sotto assedio o in aree difficili da raggiungere. Più di 4 milioni di persone non sono mai state raggiunte dagli aiuti quest'anno, e sono sempre più disperate per la mancanza di cibo e medicine" recita un comunicato. "I convogli continuano ad essere ostacolati, ne viene negato l'accesso o sono bloccati da nuove violenze e bombardamenti. Anche quando, nelle scorse settimane, alcuni convogli sono stati fatti passare non e' stato consentito il trasporto di medicine e attrezzature chirurgiche", concludono dalla Ong
Conferenza internazionale sulla Siria
Nel corso della Conferenza internazionale sulla Siria il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha puntato il dito contro Assad ribadendo la necessità di un suo allontanamento prima di ogni colloquio di pace credibile. "Non credo che Bashar al Assad possa restare in carica dopo tutto quello che ha fatto, dopo la morte di 400mila persone e dopo essere stato responsabile della vasta maggioranza di questo conto da macellaio" ha dichiarato Boris Johnson dicendosi perfettamente d'accordo con Federica Mogherini ed il collega tedesco Sigmar Gabriel. "L'orribile attacco di ieri ha tutte le caratteristiche di essere un'azione del governo che ha ripetutamente usato armi chimiche contro il suo popolo, la partecipazione europea alla ricostruzione della Siria potrà avvenire solo dopo una transizione politica credibile, alla quale non faccia parte Assad" ha ribadito.
Anche l'ambasciatore americano all'Onu, Nikki Haley si è scagliata contro Assad ma anche contro la Russia sua alleata, dichiarando: "Non possiamo chiudere gli occhi davanti a queste foto. La Russia ha scelto invece di chiudere gli occhi davanti alla barbarie, ma non può' fuggire dalla sue responsabilità". "Abbiamo raggiunto un nuovo minimo, anche per la barbarie del regime di Assad", ha proseguito Haley, sottolineando che Russia e Iran "non hanno interesse alla pace" e ipotizzando un intervento unilaterale di Washington. "Quando l'Onu non riesce a portare avanti il suo dovere di agire collettivamente, ci sono momenti in cui gli Stati sono costretti ad agire per conto proprio" ha spiegato infatti l'ambasciatrice aggiungendo che se le Nazioni Unite non interverranno "noi potremmo" farlo.
Sul caso Siria è intervenuto anche Trump sancendo il suo ad Assad. "Quello che ho visto su bambini e neonati ha avuto un grande impatto su di me e ha cambiato il mio atteggiamento verso la Siria e Assad. E' inaccettabile", ha detto il presidente Usa commentando il presunto attacco chimico che ha causato almeno 72 morti. "Quando con i gas vengono uccisi bambini, neonati, per me sono state superate diverse linee, siamo ben oltre la linea rossa", ha aggiunto Trump criticando nuovamente l'amministrazione Obama pr no essere intervenuta in tempo contro il regime siriano.