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Contagi covid in Cina dopo stop a restrizioni, in Usa temono nuove mutazioni del coronavirus

Dopo l’allarmante studio dell’Università di Hong Kong, secondo il quale la Cina potrebbe arrivare a un milione di morti covid se dirà addio alla strategia zero covid senza adeguata copertura vaccinale, ora anche dagli Usa avvertono che una tale situazione potrebbe tradursi in nuove mutazioni del virus.
A cura di Antonio Palma
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Si fa sempre più alto l'allarme per una possibile grossa ondata di contagi covid in Cina dopo il graduale abbandono alla strategia zero covid deciso da Pechino e l'addio alle misure di distanziamento sociale, con i primi focolai già registrati in alcune zone del Paese.

Dopo l'allarmante studio dell'Università di Hong Kong, secondo il quale la Cina potrebbe arrivare a un milione di morti covid se dirà addio definitivamente alla strategia zero covid senza una adeguata copertura vaccinale, ora anche dagli Usa avvertono che una tale situazione potrebbe tradursi in nuove mutazioni del virus, con tutte le conseguenze del caso.

"Sappiamo che ogni volta che il virus si diffonde può mutare e presentare una minaccia", ha avvertito infatti il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price confermando i timori della Casa Bianca per quanto sta accadendo in Cina e per le decisioni del governo di Pechino.

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"Nel corso di questa pandemia abbiamo visto molte diverse mutazioni di questo virus ed è sicuramente una delle ragioni per cui siamo così concentrati sull'aiutare i paesi di tutto il mondo ad affrontare il COVID" ha aggiunto Price, ricordando che ogni volta che il virus si diffonde ha il potenziale per mutare e rappresentare una minaccia ovunque.

"Gli Stati Uniti sperano che la Cina possa affrontare l'attuale epidemia perché è anche un bene per il resto del mondo date le dimensioni del PIL cinese e quelle dell'economia cinese" ha concluso il portavoce del Dipartimento di Stato Usa.

Il problema è che le autorità di Pechino hanno deciso di cambiare completamente i parametri con cui vengo registrati morti e contagi covid col rischio di sottovalutare la diffusione del virus.

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La scorsa settimana, infatti, è stato annunciato lo stop al calcolo dei contagi asintomatici, che contavano per circa il 90% dei nuovi casi giornalieri, mentre la Commissione Nazionale per la Sanità cinese ha fatto sapere che conteggerà come morti per Covid-19 solo quelle imputabili a un collasso dell'apparato respiratorio dovuto al virus, escludendo quindi  quelli che già soffrivano di patologie pregresse.

Secondo lo studio di tre docenti dell'Università' di Hong Kong, finanziato in parte dal China Center for Disease Control and Prevention e dall'amministrazione di Hong Kong, le riaperture a livello nazionale potrebbero portare a 684 morti per milione di persone, ovvero a circa 964.400 morti nel Paese.

Secondo il paper dei ricercatori, citato dalla Cnn ma in attesa di essere sottoposto a valutazione paritaria, l'allentamento delle restrizioni a livello nazionale potrebbe portare a un collasso nelle strutture ospedaliere. Uno scenario che potrebbe essere evitato se la Cina accelererà sulle somministrazioni delle dosi di richiamo dei vaccini e di farmaci anti-virali, sopratutto sugli anziani.

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