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Consiglio supremo di Difesa sulla Libia: l’Italia contribuirà alle scelte internazionali

L’Italia parteciperà attivamente a tutte le scelte prese da Nato, Onu e Unione Europea per porre rimedio alle diverse crisi nel Maghreb, con particolare riferimento alla guerra civile in Libia: il Consiglio Supremo di Sicurezza analizza i rischi per l’immigrazione clandestina e gli interventi militari.
A cura di Alessio Viscardi
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Appena conclusa la riunione del Consiglio supremo di difesa italiano presieduto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Esito dei lavori, l'appoggio dell'Italia a tutte le scelte intraprese da enti internazionali come Unione Europea, Nato e Onu. Dopo l'esame della situazione delineata dalle ultime settimane di guerra civile in Libia e in numerosi paesi dell'area nord-africana e medio-orientale, si è proceduto a valutare quali misure intraprendere per portare soccorso ai profughi che stanno evacuando le zone di scontri per riversarsi in Egitto e Tunisia.

Particolare attenzione riservata alle predisposizioni attivate su tutto il territorio italiano per fronteggiare i prossimi risvolti della crisi umanitaria, soprattutto per i rischi che ne deriverebbero dal punto di vista dell'emigrazione verso le coste italiane, con gli sbarchi clandestini da parte di paesi come la Tunisia e la Libia. Il nostro Paese ribadisce l'impegno e la volontà di contribuire attivamente alle scelte e alle azioni prese in sede internazionale per gestire la crisi mediterranea, con particolare riferimento alle Nazioni Unite, all'Alleanza Atlantica e all'Unione Europea.

Elogio particolare alle operazioni militari ISAF in Afghanistan, scenario della recente morte dell'alpino Massimo Ranzani per mano degli insorgenti. Il Consiglio della Difesa guarda con particolare interesse all'avvio del processo di transizione dei poteri da parte delle forze occidentali al governo afghano. Le decisioni prese nel Summit di Lisbona sono state analizzate, con l'attenzione rivolta soprattutto alla difesa da attacchi cibernetici e alla realizzazione con Nato e Russia di un sistema di difesa missilistico europeo.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha presentato il progetto di legge per la razionalizzazione delle Forze Armate, in virtù dell'aggiornamento professionale del corpo militare e per un migliore contenimento della spesa pubblica.

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