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Covid 19

Consigliere di Trump ammette: “Se avessimo preso prima le misure avremmo potuto salvare molte vite”

Anthony Fauci, tra i massimi esperti di malattie infettive degli Usa e consigliere del presidente Trump, ha affermato che se l’inquilino della Casa Bianca avesse preso prima le misure restrittive e di distanziamento sociale si sarebbero potuti evitare molti morti: “Disse: perché non lasciamo che il virus ci inondi?”. Intanto, il numero dei contagi ha raggiunto quota 542.023.
A cura di Ida Artiaco
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Gli Stati Uniti d'America sono diventati il primo paese al mondo per numero di contagi da Coronavirus. Dall'inizio dell'emergenza i casi positivi sono 542.023 e 21.489 i decessi, la maggior parte dei quali registrati nello stato di New York, considerato ormai uno dei più grandi focolai a livello globale. Una situazione preoccupante, se si calcola che il picco ancora non è stato raggiunto, a differenza dell'Italia. Eppure, se si fossero messe in atto prima le misure restrittive e di distanziamento sociale si sarebbero probabilmente evitati molti morti. Lo ha detto Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive negli Usa oltre che direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e consigliere del presidente Donald Trump, andando ad alimentare le polemiche degli ultimi giorni proprio sui presunti ritardi nella risposta all’emergenza Covid-19 da parte dell'inquilino della Casa Bianca.

Secondo una ricostruzione del Washington Post il presidente avrebbe voluto addirittura lasciar correre il virus contando sull’immunità di gregge. "Perché non lasciamo che inondi il Paese?", avrebbe detto l'ex tycoon proprio a Fauci durante una riunione della task force della Casa Bianca contro il Coronavirus il mese scorso. Task force, composta da sei esperti, che si sarebbero addirittura visti anche di nascosto dal presidente per discutere di questioni di pubblica sanità. E l'infettivologo avrebbe risposto che molta gente sarebbe morta se il virus avesse circolato in maniera incontrollata. Secondo Fauci, "se avremo un modo giustamente misurato di condurre le cose, i passi verso il ritorno alla normalità, spero che, arrivati a novembre, potremo svolgerle nel modo standard", pur non nascondendo un certo pessimismo. "C’è sempre la possibilità – ha aggiunto in una intervista alla Cnn – che entrati nell’autunno, ed all’inizio dell’inverno, di avere un ritorno del virus":

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