Conferenza sul futuro dell’Europa, cerimonia di chiusura: “Via il voto all’unanimità”
Si è tenuta a Strasburgo la cerimonia finale della Conferenza sul futuro dell'Europa, l'iniziativa per rilanciare le istituzioni comunitarie. Di fronte al Parlamento europeo, primo artefice della Conferenza un anno fa, sono state quindi presentate le 325 proposte dei cittadini del Vecchio Continente in 49 ambiti per cambiare radicalmente l’Unione. Presenti la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola, il presidente di turno del Consiglio Ue Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Ora proprio Consiglio europeo e Commissione europea saranno chiamati a prendere delle decisioni a partire da quanto chiesto dai cittadini.
L'obiettivo più importante che i cittadini europei vogliono sia raggiunto è un cambiamento dei Trattati comunitari, che porti a maggiore integrazione politica e più democrazia: questo significa dare più poteri al Parlamento europeo e più competenze di cui occuparsi alle istituzioni del Vecchio Continente, a discapito dei singoli Stati nazionali. Secondo la presidente Roberta Metsola "questa conferenza nasce perché c'è un grande divario tra quello che i cittadini europei si attendono e quello che l'Europa è in grado di offrire loro. Per questo il prossimo passo deve essere una Convenzione: è questa la posizione forte del Parlamento europeo".
Rivolgendosi proprio a lei, Laura Maria Cinquini, cittadina italiana, tra gli 800 cittadini estratti a sorte per partecipare alla Conferenza, chiede alle istituzioni continentali di attuare le proposte dei cittadini senza distorcerle e "senza limitarsi a quelle proposte che non prevedono il cambiamento dei trattati europei". Metsola, poi, ha detto che "il futuro dell'Europa è strettamente legato al futuro dell'Ucraina" e ha aggiunto: "La minaccia che affrontiamo è gravissima e reale, non ci possiamo permettere un fallimento. Quale sarà il giudizio della storia delle nostre azioni? Le generazioni future leggeranno del trionfo del multilateralismo sull'isolazionismo?".
La presidente è infatti convinta che l'invasione dell'Ucraina abbia cambiato il ruolo dell'Europa, per cui il Vecchio Continente non può permettersi di "perdere tempo". Quindi, conclude, "come abbiamo risposto a questa invasione e come dobbiamo continuare a farlo è la prova dei nostri valori: l'unità e la nostra determinazione hanno confuso e sorpreso i nostri avversari, ma non dobbiamo illuderci: l'Ucraina è ancora sotto un'invasione".
Macron: "Troviamo nuovi spazi di cooperazione in sei ambiti"
Subito dopo è intervenuto il presidente francese Emmanuel Macron, che saluta la sua rielezione da parte dei francesi come un gesto per dare "nuovo mandato e costruire una Ue più forte e sovrana". Quindi, entrando nel merito, dice di essere d'accordo con la proposta dei cittadini europei di eliminare il principi di unanimità per alcuni decisioni europee. Non solo, propone di far riunire e prendere decisioni ai capi di Stato e governo come eurozona e non più solo a 27. "L'Europa a più velocità– spiega il presidente- esiste già. Non dobbiamo escludere nessuno, ma non dobbiamo neanche lasciare che pochi blocchino tutto".
La sfida politica che attende il Continente, per Macron, è "creare una comunità politica europea, un'architettura europea nuova che consentirebbe alle nazioni democratiche europee che aderiscono ai nostri valori di trovare un nuovo spazio di cooperazione politica e di sicurezza in materia di energia, trasporti, investimenti, infrastrutture, libera circolazione e giovani". Questo senza impedire "future adesioni all'Ue".
"Affinché questa guerra possa concludersi – conclude poi in riferimento al conflitto in Ucraina- abbiamo adottato sanzioni senza precedenti e abbiamo mobilitato mezzi umanitari, finanziari e militari come mai prima d'ora. Non siamo in guerra contro la Russia, lavoriamo per la preservazione dell'integrità dell'Ucraina, per la pace nel nostro continente. Ma sta solo a Kiev definire i termini dei negoziati con la Russia".
Von der Leyen: "Europa svolga ruolo più importante su salute e difesa"
Alla cerimonia è intervenuta anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, convinta che i cittadini europei, con le loro proposte hanno detto all'Ue dove vogliono che "questa Europa vada" e ora sta alle istituzioni comunitarie "prendere la via più diretta, utilizzando tutti i limiti di ciò che possiamo fare all'interno dei Trattati e, sì, modificando i Trattati dove è necessario".
Poi, sulla scia di Macron, si dice convinta che "il voto all'unanimità in alcune aree chiave della politica europea semplicemente non ha più senso se vogliamo essere in grado di muoverci più velocemente". E ancora, chiede che l'Ue assuma un ruolo più importante "ad esempio nella salute o nella difesa", migliorando "il modo in cui funziona la nostra democrazia su base permanente".
La numero uno della Commissione, prima di intervenire alla Conferenza, aveva avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Nella giornata dell'Europa– scrive in un tweet von der Leyen- abbiamo parlato del supporto dell'Ue al percorso europeo dell'Ucraina. Non vediamo l'ora di ricevere le risposte al questionario per la candidatura a membro dell'Ue. La Commissione punta a dare il suo parere a giugno".