Condannato israeliano che uccise palestinese a terra. Netanyahu: “Merita il perdono”
Elor Azaria è stato giudicato colpevole di omicidio. Il tribunale militare di Tel Aviv ha giudicato il giovane soldato israeliano colpevole di aver colpito a morte lo scorso marzo a Hebron un palestinese, Abdel Fatah Sharif, mentre era steso a terra già ferito. Il giudice ha respinto la versione di Azaria secondo cui decise di sparare nel timore che il palestinese nascondesse un ordigno: “Il suo sparo fu ingiustificato, non si può usare questo tipo di forza, anche quando stiamo parlando della vita del nemico – ha stabilito la corte– noi condanniamo unanimemente l’accusato per omicidio e per non aver seguito le regole di condotta”. Il caso esplose il 24 marzo, quando venne divulgato un video che mostrava l’israeliano mentre sparava a Abdul Fatah al Sharif, ventunenne che aveva ferito lievemente con una coltellata un suo commilitone, che in quel momento era immobilizzato e sdraiato al suolo. Il soldato ora rischia fino a venti anni di carcere.
Il processo ha diviso l’opinione pubblica israeliana – Il processo, iniziato lo scorso maggio, ha profondamente diviso l'opinione pubblica israeliana, tra chi difendeva Azaria e chi lo riteneva responsabile di un gesto contrario al codice militare. Fuori dalla sede dell'esercito, a Tel Aviv, centinaia di israeliani hanno manifestato contro la condanna del soldato. Ci sono stati dei scontri e almeno due persone sarebbero state arrestate. Il premier Benjamin Netanyahu si è espresso sulla vicenda sostenendo che il militare “merita il perdono” e ha fatto appello agli israeliani perché “si comportino con responsabilità” nei confronti dell’esercito. Un portavoce del governo dei territori palestinesi, Yousef al-Mahmoud, ha invece commentato: “La condanna del soldato che ha giustiziato al Sharif è avvenuta solo perché il crimine è stato documentato e il mondo ha potuto assistervi in televisione”.