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Condanna a cinque anni di carcere per una blogger siriana, la censura del web continua a mietere vittime

La blogger diciannovenne Tal al-Mallouhi è stata condannata a cinque anni di carcere dal Tribunale per la sicurezza dello Stato. Accade a Damasco, la capitale economica della Siria. L’autrice è stata accusata di aver divulgato informazioni ad un paese straniero.
A cura di Alessio Viscardi
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Mallouhi

La blogger diciannovenne Tal al-Mallouhi è stata condannata a cinque anni di carcere dal Tribunale per la sicurezza dello Stato. Accade a Damasco, la capitale economica della Siria. L'autrice è stata accusata di aver divulgato informazioni ad un paese straniero. La studentessa di appena 19 anni è stata condannata per la sua presunta attività di spionaggio per conto dell'ambasciata degli Stati Uniti al Cairo, teatro nei giorni scorsi delle proteste contro Hosni Mubarak. La Casa Bianca respinge le accuse e le autorità Usa ne richiedono il rilascio immediato. Tal al-Mallouhi era sotto il controllo dell'intelligence fin da quando aveva compiuto 18 anni. Human Rights Watch denuncia che la liceale fu interrogata sui contenuti del suo blog già nel dicembre 2009, dopo pochi giorni i servizi segreti perquisirono la sua casa e sequestrarono computer, libri e cd. Da quando è stata arrestata, la ragazza non ha potuto ricevere visite dalla famiglia.

I familiari e gli amici di Tal al-Mallouhi negano qualsiasi appartenenza ad organizzazioni politiche con fini eversivi rispetto al governo siriano. Molti attivisti per i diritti umani sostengono che alla blogger sia stata inflitta una condanna esemplare perché in alcune delle poesie che pubblicava sul sito era critica nei confronti delle libertà negate e delle censure alla libertà di espressione dei siriani. D'altronde, il blog non parla dell'attualità della Siria, ma soprattutto di questioni legate alla realtà palestinese. Dopo la rivoluzione in Tunisia e le dimissioni di Hosni Mubarak, i governi autoritari di tutto il mondo hanno stretto maggiormente le maglie delle censura sul web, per evitare che simili rivolte possano tornare ad organizzarsi tramite i social network. Intanto, anche nel vicino Iran torna l'Onda Verde di proteste contro il regime degli Ayatollah. È la forza del web.

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