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Conclave, Obama apre al Papa americano: “sarebbe efficace come uno italiano”

Il presidente degli Stati Uniti d’America si è espresso in maniera netta a favore dell’ipotesi che un connazionale diventi Pontefice: “regnerebbe allo stesso modo di uno polacco, italiano o del Guatemala”.
A cura di Biagio Chiariello
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Nessuna differenza tra un papa americano  e quello di un qualsiasi altro stato, "regnerebbe allo stesso modo di uno polacco, italiano o del Guatemala". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un'intervista a “Good Morning America” della tv Abc, rispondendo a una domanda sulle presunte preoccupazione fra i cattolici sul fatto che non ci dovrebbe essere un Papa degli USA perché sarebbe troppo legato alla Casa Bianca. Un'ipotesi che non è neanche così lontana dalla realtà, considerando che tra i papabili del Conclave ci sono l'arcivescovo di New York Timothy Dolan e l'arcivescovo di Boston Sean Patrick O'Malley, il frate cappuccino che gode del favore di molti fedeli in piazza San Pietro, oltre che Boston Globe che lo definisce "il più umile di tutti”. Obama ammette di "non conoscere abbastanza a fondo le dinamiche interne alla Chiesa cattolica per comprendere quanto seriamente vengano discussi questi temi", ma è certo dell'affidabilità degli "alti Prelati" statunitensi: "Non so se ve ne siete accorti di recente, ma la Conferenza Episcopale dei vescovi cattolici negli Stati Uniti non sembra prendere ordini da me". Ad ogni modo, per Obama le aspettative di efficienza e indipendenza dell'azione di un eventuale pontefice a stelle e strisce si basano "sull'eccezionale opera svolta in tutto il mondo" dalla Chiesa cattolica e "sicuramente" dall'opera svolta negli Stati Uniti.

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