Come Zelensky sfuggì all’attentato della squadra speciale russa nel primo giorno di guerra
L'Ucraina è in guerra ormai da 65 giorni e nel corso dell'offensiva russa sono stati diversi, secondo le autorità di Kiev, i tentativi di uccidere il presidente Volodymyr Zelensky. Fin dalle prime ore dell'invasione, il presidente ucraino ha manifestato la volontà di rimanere in Ucraina seppure gli Stati Uniti gli avessero offerto quello che avevano definito un "passaggio sicuro" verso gli Usa. Nelle prime ore di guerra a Kiev, alcuni parà russi sono quasi riusciti a catturare lui e la sua famiglia.
Lo ha rivelato lo stesso presidente in un'intervista al settimanale americano Time. Alle 6 del mattino del 24 febbraio le esplosioni hanno svegliato la capitale ucraina. Poco dopo, Zelensky e sua moglie hanno svegliato i figli di 9 e 17 anni, chiedendogli di lasciare la loro casa per nascondersi in un rifugio più sicuro. Le forze armate ucraine hanno avvertito Zelensky che le squadre speciali russe erano arrivate a Kiev con il compito di catturarlo o di ucciderlo.
Il presidente ucraino ha raccontato di esser rimasto solo con alcuni militari nel compound di uffici residenziali governativi dopo che sua moglie e i suoi figli sono stati portati in un rifugio sicuro. A quel punto, le guardie della sicurezza gli hanno fornito giubbotti antiproiettile e perfino un fucile automatico. Uno dei pochi a saper usare un mitra in quel momento era Oleksiy Arestovych, veterano dell'intelligence militare ucraina. I parà russi fecero due tentativi di irruzione nel compound nel quale si trovava il presidente ucraino, ma furono respinti. Soltanto la sera dopo l'attacco Zelensky ha potuto uscire nel giardino del palazzo governativo per registrare il messaggio alla popolazione col quale annunciava di essere rimasto in Ucraina e di voler combattere al fianco dei civili.
Recentemente, in una conferenza stampa a sorpresa nella metropolitana di Kiev, il presidente ucraino ha ribadito di essere a conoscenza degli attentati a suo danno sventati dall'intelligence ucraina. "Non ho paura – ha detto in quell'occasione -. La mia famiglia ha paura e anche i miei collaboratori, ma io non sono spaventato. Non ho il diritto di essere intimorito perché la mia gente ha dimostrato di essere disposta a tutto per la libertà".