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Guerra in Ucraina

Come vanno le cose alla centrale di Chernobyl, e cos’è che fa ancora paura

A Chernobyl è tornata la corrente elettrica, che è stata riparata dalla compagnia ucraina mentre la centrale continua a essere sotto il controllo dei russi. Per l’Aiea la situazione è ancora “preoccupante”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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A Chernobyl è tornata la corrente elettrica. La notizia è stata diffusa nel pomeriggio dal canale bielorusso Nexta e confermata successivamente dalla Cnn. La fonte è l'azienda statale ucraina che si occupa delle centrali atomiche – la Energoatom – che ha spiegato anche che i sistemi di raffreddamento sono tornati a operare normalmente. La centrale di Chernobyl, e in generale tutti i siti nucleari dell'Ucraina, suscitano molta preoccupazione per via del pericolo che comportano i combattimenti in quelle zone. Da giorni, dopo una lunga battaglia, la centrale nucleare è passata sotto il controllo dell'esercito russo.

Durante i combattimenti si era danneggiato il sistema di fornitura elettrica che alimenta la centrale, che è stato ripristinato dagli "eroi della compagnia elettrica nazionale", ha affermato in serata il ministro dell'Energia ucraino. L'energia è necessaria per azionare le pompe che regolano la temperatura del combustibile nucleare esaurito, per prevenire perdite di radiazioni. Da mercoledì scorso la centrale era senza elettricità, con l'Ucraina che aveva dichiarato che c'era abbastanza carburante per far funzionare i generatori solo per 48 ore.

Così non è stato, evidentemente, almeno secondo quanto ha spiegato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. L'Aiea aveva minimizzato, dicendo che vedeva in ogni caso pochi rischi che le piscine contenenti il combustibile esaurito si surriscaldassero senza elettricità. Poi avevano spiegato che la centrale nucleare di Chernobyl stava funzionando grazie a generatori diesel esterni. Allo stesso tempo l'Aiea aveva spiegato che era impossibile mettersi in contatto con i 211 lavoratori ucraini della centrale che, da quanto Chernobyl è stata presa dai russi, di fatto non escono dal sito e – in sostanza – vivono e lavorano lì dentro. L'Aiea ha ribadito ancora una volta "la grave preoccupazione sulla sicurezza delle centrali nucleari in Ucraina".

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