Come si è sviluppato l’incendio in cui sono morti 59 ragazzi in Macedonia del Nord: il video del rogo

È di 59 morti e 155 feriti il bilancio del tragico incendio scoppiato all’interno di una discoteca di Kocani, in Macedonia nel Nord. Sono in corso le indagini per capire le cause del rogo sviluppatosi durante un concerto. Stando a una prima ricostruzione, a causarlo sarebbero state le scintille di fuochi d’artificio accesi all’interno del locale nel corso dell’evento.
A cura di Eleonora Panseri
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Screenshot del video in cui si vede l'incendio della discoteca in Nord Macedonia.
Screenshot del video in cui si vede l'incendio della discoteca in Nord Macedonia.

È di 59 morti e 155 feriti il bilancio del tragico incendio propagatosi all'interno di una discoteca di Kocani, in Macedonia nel Nord. Il rogo è scoppiato nella notte tra sabato 15 e domenica 16 marzo, intorno alle 3, durante un concerto del gruppo hip-hop Dnk, a cui partecipavano circa 1.500 persone.

Tra le vittime dell'incendio c'è anche uno dei componenti della band, il batterista Gjorgji Gorgijev, originario di Strumica, località del sud del Paese balcanico. A confermare la morte del musicista è stato il sindaco Kostadin Kostadinov.

Mandati d'arresto per gli organizzatori e il proprietario del locale

Come riferito dal ministro dell'interno macedone Pance Toshkovski, che si è recato sul posto, insieme al premier Hristijan Mickoski e ai responsabili inquirenti di procura e polizia, per l'incendio sono stati emessi quattro mandati d'arresto per gli organizzatori dell'evento e il proprietario della struttura.

L‘indagine per chiarire l'esatta dinamica dell'incidente è ancora in corso, i membri del gruppo musicale, a loro volta rimasti lievemente feriti, sono stati interrogati.

Il rogo causato dalle scintille di fuochi d'artificio accesi durante l'evento

Secondo una prima ricostruzione e come mostrano alcuni video diffusi in rete, il rogo si sarebbe sviluppato nella struttura del tetto del locale per le scintille del materiale pirotecnico utilizzato per gli effetti luminosi del concerto.

Si sarebbe quindi rapidamente propagato al resto della discoteca, che è stata avvolta dalle fiamme e da un denso fumo. Sembra che il locale fosse una struttura improvvisata dove già in passato erano stati organizzati eventi con fuochi d'artificio.

In corso verifiche su eventuali irregolarità nel locale

La struttura è stata costruita 26 anni fa e legalizzata nel 2005, ma su di essa non è mai stata richiesta una relazione sulla sicurezza antincendio, secondo quanto riferito dalla Direzione per la protezione e il soccorso a Skopje.

L'Ufficio statistico nazionale, dal canto suo, ha comunicato che si sta ancora valutando se tale struttura sia stata legalmente convertita in un locale in grado di organizzare feste per un gran numero di persone.

Secondo la tv privata Telma, la discoteca disponeva di una licenza valida fino all'aprile di quest'anno, rilasciata dal ministero dell'economia alla società ‘Mmmm Caffè', impresa individuale a responsabilità limitata che gestiva il locale.

Stando a quanto riferito, la discoteca disponeva di una sola uscita, e non era pertanto assolutamente in regola con la normativa che impone un numero di uscite in base alla capienza e al numero di persone ospitate.

I feriti gravi verranno trasferiti all'estero

I feriti sono stati condotti negli ospedali di Kocani, Stip e della capitale Skopje, mentre i più gravi saranno trasferiti all'estero per ricevere le cure più adeguate, ha fatto sapere il ministro della Salute Arber Taravari, che ha visitato le persone ricoverati nell'ospedale di Shtip.

I pazienti, ha precisato, saranno condotti in ospedali di Bulgaria, Turchia, Grecia e Serbia, mentre disponibilità a ricevere feriti è stata offerta anche da Albania e Olanda. "Ho lasciato che fosse il team di anestesisti a stabilire dove fosse meglio proseguire le cure per i pazienti in condizioni più critiche", ha detto il ministro.

Il premier macedone: "Giorno triste e difficile per il Paese"

Il premier Hristijan Mickoski, esprimendo dolore e cordoglio per le decine di giovani vittime, ha parlato di "una giornata difficile e triste per la Macedonia del Nord", esortando tutte le istituzioni competenti – servizi sanitari, polizia, autorità locali – ad adottare misure urgenti per sostenere le famiglie colpite e assistere i feriti, ai quali ha augurato una rapida guarigione.

"La perdita di così tante giovani vite è irreparabile, e il dolore delle famiglie, dei cari e degli amici è incommensurabile", ha detto Mickoski. La presidente macedone Gordana Diljanovska-Davkova si è recata a far visita ai feriti ricoverati in un ospedale di Skopje.

Il cordoglio del ministro degli Esteri Tajani: "Vicini a Paese amico"

Il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie dei tanti giovani coinvolti nel tragico incendio. "Siamo vicini a un Paese europeo amico in questo momento di grande difficoltà", ha scritto in un messaggio su X.

Profondo cordoglio e vicinanza alla dirigenza macedone e alle famiglie delle vittime è stato espresso anche dai leader dei Paesi vicini – il presidente serbo Aleksandar Vucic, il premier albanese Edi Rama, il capo del governo bulgaro Rossen Zhelyazkov, che hanno offerto aiuto e assistenza per i feriti e per le indagini sulla tragedia.

Papa Francesco ha espresso "profondo cordoglio" e ha assicurato "la sua spirituale vicinanza ai feriti" del drammatico incendio. Lo si legge in un telegramma a firma del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, indirizzato al vescovo di Skopje, monsignor Kiro Stojanov.

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