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Come potrebbe essere una guerra tra Cina e Taiwan

Gli scenari degli analisti in caso di guerra tra Cina e Taiwan raccontati dalla Cnn: Pechino potrebbe anche vincere, ma le costerebbe un prezzo estremamente sanguinoso, anche guardando a ciò che la Russia sta facendo in Ucraina.
A cura di Ida Artiaco
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Il presidente cinese Xi Jinping (Getty).
Il presidente cinese Xi Jinping (Getty).
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La Cina ha il potere di prendere Taiwan, ma le costerebbe un prezzo estremamente sanguinoso. È questo il titolo di un lungo articolo della Cnn in cui si analizzano i possibili scenari di una guerra tra Cina e Taiwan, dopo che, durante un viaggio in Asia della scorsa settimana, il presidente Usa Joe Biden aveva avvertito che Washington avrebbe preso le difese di Taiwan in caso di conflitto contro Pechino. Dichiarazioni che secondo l'emittente a stelle e strisce hanno fatto diventare d'attualità la domanda: se la Cina cercasse di prendere Taiwan, come ha fatto la Russia con l'Ucraina, gli Stati Uniti e i suoi alleati sarebbero in grado di fermarla? Secondo gli analisti la risposta a questa domanda sarebbe probabilmente negativa: la Cina ha più truppe, più missili e più navi di quanto ne abbiano Taiwan o i suoi possibili sostenitori, come gli Stati Uniti o il Giappone. Ciò significa che se la Cina è assolutamente determinata a conquistare l'isola, probabilmente può farlo.

Ma c'è un "ma": mentre la Cina potrebbe prevalere, qualsiasi vittoria avrebbe un prezzo estremamente sanguinoso sia per Pechino che per i suoi avversari. Molti affermano che un'invasione di Taiwan sarebbe più pericolosa e complessa dello sbarco in Normandia degli Alleati in Francia durante la Seconda guerra mondiale, dove morirono circa mezzo milione di persone. E la carneficina tra i civili potrebbe essere ancora peggio. Ecco, allora, alcuni degli scenari considerati nel caso di una invasione cinese di Taiwan.

La guerra navale

Il primo scenario che si presenterebbe in caso di conflitto tra Cina e Taiwan è una guerra navale. Secondo la Cnn, la Cina ha la marina più grande del mondo, con circa 360 navi da combattimento, più grandi della flotta statunitense, che ne conta meno di 300. Secondo gli esperti, avrebbe anche una milizia marittima, cioè pescherecci non ufficialmente allineati con i militari, che le darebbero accesso a centinaia di navi aggiuntive che potrebbero essere utilizzate per trasportare le proprie truppe. "Affinché Pechino abbia ragionevoli prospettive di vittoria, l'EPL (Esercito popolare di liberazione) dovrebbe spostare migliaia di carri armati, cannoni di artiglieria, veicoli corazzati per il personale e lanciarazzi insieme alle truppe. Montagne di equipaggiamento e di carburante dovrebbero essere spostati con loro", ha scritto l'anno scorso su The Diplomat Ian Easton, direttore senior del Project 2049 Institute.

"Il pensiero che la Cina invada Taiwan è un massacro per la marina cinese", ha affermato Phillips O'Brien, professore di studi strategici presso l'Università di St. Andrews in Scozia.
Questo perché Taiwan ha fatto scorta di missili anti-nave terrestri economici ed efficaci, simili ai Neptunes che l'Ucraina ha usato per affondare l'incrociatore russo Moskva nel Mar Nero ad aprile. "Taiwan sta producendo in serie queste cose. E sono piccole, non è che (la Cina) possa eliminarle tutte", ha detto O'Brien.

La guerra aerea 

È probabile che la Cina cerchi sin da subito di affermare la propria superiorità aerea, affermano gli analisti, anche perché ritiene di avere un vantaggio nei cieli. Secondo l'elenco 2022 delle forze aeree mondiali di Flight Global Pechino può contare su quasi 1.600 aerei da combattimento, rispetto ai meno di 300 di Taiwan. Gli Stati Uniti ne hanno oltre 2.700 ma coprono il mondo intero mentre quelli cinesi sono tutti concentrati in quella Regione. Ma, sempre secondo gli analisti, la Cina incontrerebbe difficoltà anche nei cieli.

La guerra "di terra"

Anche in uno scenario in cui la Cina fosse disposta a correre questi rischi e fosse riuscita a portare a terra una quantità significativa di truppe, le sue forze dovrebbero poi affrontare un'altra battaglia tutta in salita. Taiwan ha circa 150.000 soldati e 2,5 milioni di riservisti e la sua intera strategia di difesa nazionale si basa sul contrastare un'invasione cinese. Come le loro controparti in Ucraina, i taiwanesi avrebbero il vantaggio di giocare in casa, conoscendo il terreno ed essendo altamente motivati nel difenderlo.

Le truppe di Taiwan sarebbero anche relativamente più fresche rispetto ai cinesi, che sarebbero stanchi per il viaggio e avrebbero comunque bisogno di spingersi attraverso le distese fangose e le montagne occidentali dell'isola, con solo strade strette, verso Taipei. Le truppe cinesi potrebbero essere lanciate dall'aria, ma la mancanza di paracadutisti lo rende improbabile. Un altro problema per le truppe cinesi sarebbe la loro mancanza di esperienza sul campo di battaglia. L'ultima volta che Pechino è stata in un combattimento attivo è stato nel 1979, quando ha combattuto una breve guerra di confine con il Vietnam. Secondo Bonnie Glaser, direttrice del programma Asia presso il German Marshall Fund degli Stati Uniti, "in quell'occasione la campagna militare non ha avuto molto successo. L'esercito cinese oggi non è testato in battaglia e potrebbe subire grandi perdite, se attaccasse davvero Taiwan", ha aggiunto.

Le reali possibilità che la Cina attacchi Taiwan

Glaser ritiene dunque improbabile un'invasione cinese di Taiwan. "Penso che Pechino non abbia la piena fiducia di poter prendere e controllare Taiwan, essendo consapevole di alcune carenze nelle sue capacità", ha detto, sottolineando che non si deve sottovalutare ciò che sta accadendo in Ucraina. E non è l'unico. Secondo O'Brien, professore dell'Università di St. Andrews, "se la guerra in Ucraina ci insegna qualcosa, è che questa è quasi sempre una scelta avventata. Non sottovalutare il tuo avversario e non dare per scontato che i tuoi sistemi funzioneranno tutti così bene".

Tra le altre opzioni che la Cina ha per imporre la sua presenza nell'area c'è la conquista delle isole periferiche di Taiwan o l'imposizione di una quarantena sull'isola principale, hanno scritto l'anno scorso Robert Blackwill e Philip Zelikow in un rapporto per il Council on Foreign Relations. "In uno scenario di quarantena, il governo cinese prenderebbe effettivamente il controllo dei confini aerei e marittimi di Taiwan", hanno scritto. "Il governo cinese eseguirebbe in modo efficace un'operazione di sgombero in mare aperto o in aria per controllare le navi e gli aerei in arrivo". Qualsiasi cosa considerata bellicosa, come gli aiuti militari statunitensi a Taiwan, potrebbe essere bloccata o confiscata come violazione della sovranità cinese, hanno precisato. Nel frattempo, la Cina potrebbe consentire al governo di Taiwan di funzionare normalmente, ad eccezione degli affari esteri.

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