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Come la Danimarca sta aprendo tutto col passaporto vaccinale

La Danimarca è il primo paese europeo ad aver introdotto il “Coronapas”, un pass obbligatorio per poter accedere a determinati servizi. Il certificato, che può essere sia cartaceo sia in forma di app, attesterà che qualcuno è stato vaccinato contro il Covid-19, è risultato negativo a un test nelle 72 ore precedenti o ancora che ha avuto il virus ed è guarito tra le due e le dodici settimane prima.
A cura di Susanna Picone
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La Danimarca ha un suo “coronapas” grazie al quale il Paese sta riaprendo dopo le restrizioni Covid. La Danimarca, che è riuscita ad evitare una terza ondata di contagi da Coronavirus e ha iniziato a eliminare alcune restrizioni già a dicembre, è il primo paese in Europa ad aver introdotto un certificato per i vaccinati, i negativi al Covid e i guariti, che permette di poter accedere a ristoranti o fare altre attività precluse agli altri. All’inizio di aprile, insieme alle prime riaperture decise dal governo danese, è entrato in vigore il cosiddetto coronapas, una sorta di passaporto vaccinale – su app o anche in forma cartacea – che permette ad esempio di entrare in ristoranti e bar, negli stadi e anche dal parrucchiere.

Come si ottiene il certificato

La certificazione si ottiene dopo il vaccino anti-Covid, se si ha un risultato negativo di un tampone effettuato nelle precedenti 72 ore, o se si è già contratto il Coronavirus: in quest’ultimo caso il pass è valido dopo 2 settimane dalla negatività e per altre 10 settimane. I servizi dipendono dal graduale allentamento delle restrizioni. Per il momento, si deve usare il passaporto vaccinale per andare al ristorante, al bar, dal parrucchiere, nei saloni di bellezza, nei negozi di tatuaggi e anche nelle scuole guida. Dal 6 maggio col pass si potrà andare anche nei cinema, teatri, musei, ristoranti al chiuso e ulteriori riaperture sono in programma il 21 maggio.

Come funziona il Coronapas danese

L’app utilizzata in Danimarca si chiama MinSundhed (MyHealth) ed è collegata al sistema di identificazione danese. Tutti i danesi hanno un numero ID univoco, chiamato CPR e una tessera sanitaria con un codice a barre che contiene i dettagli del loro ID. Quando si fa un test in un centro governativo la carta viene scansionata e il campione viene collegato ad essa. Per quanto riguarda i centri privati, invece, scansionano la carta o annotano il CPR, inviando poi un messaggio che rimanda al risultato. Il personale del locale a cui si deve accedere dovrà controllare la validità verificando il documento di identità. Dall’utilizzo dell’app sono esentati i bambini piccoli. Non è escluso che un’altra app prenderà il posto di MyHealth il mese prossimo.

Coronavirus sotto controllo in Danimarca

Attualmente la Danimarca ha uno dei tassi di infezione e di morti per Covid più bassi in Europa, motivo per cui il primo ministro Mette Frederiksen ha spiegato che è possibile aprire di più a differenza di quanto sta accadendo in altri Paesi. Anche nel resto d’Europa si pensa a un passaporto vaccinale per viaggiare: la Commissione Ue vuole lanciarlo il primo giugno e in tutto il mondo ci si sta ragionando.

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