Come il drone potrebbe aver raggiunto Mosca esplodendo sopra il Cremlino
Il tentato attacco con un drone sul Cremlino a Mosca, denunciato dai russi, ha fatto scattare una serie di accuse da parte dei russi agli ucraini ma anche una serie di interrogativi su quanto sia accaduto tra smentite di Kiev e degli Usa e dubbi su un possibile caso di false flag. Sulla possibilità che un drone ucraino possa aver volato sopra i cieli russi ne abbiamo parlato con il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana.
Generale, è possibile che un drone ucraino abbia sorvolato Mosca e sia esploso sul Cremlino? Kiev ha queste capacità?
I droni sono sistemi a pilotaggio remoto me nel mondo c’è un ventaglio di scelta vasto e variopinto che va dal piccolo drone giocattolo che vediamo volare in piazza ai grandi velivoli come i Global Hawk statunitensi, che hanno ali di 35metri e che si trovano a Sigonella. Anche tra i piccoli droni però ce ne sono alcuni per impieghi militari che, anche se di circa dieci chili, servono sui campi di battaglia. Quelli che abbiamo noi sono i Reaper, con 2200 chili di peso. In generale il mercato si sta arricchendo a dismisura perché finalmente si comincia a capire che c’è uno sfruttamento militare di grande importanza, oltre a quello civile. Gli ucraini hanno sicuramente delle capacità ma sono dei neofiti in questo ambito. Se sono stati gli ucraini, cosa che io non credo sia verosimile, ho molti dubbi che abbiano fatto tutto da soli perché in queste capacità emergenti in cui non hanno skill c’è un soccorso abbastanza diffuso da parte dell’Occidente nel fornire sistemi e nel fornire la preparazione e la formazione per poterli usare.
Gli ucraini non hanno droni ad alte prestazioni ma c’è una famiglia di droni militari che ben si presta ad azioni sul campo senza essere né troppo piccola e né delle dimensioni dei Global Hawk. Si tratta dei droni in dotazione anche alle nostre forze armate. Tecnicamente e concettualmente il drone può raggiungere qualunque obiettivo perché l’essenziale è che decolli. Se gli ucraini dovessero avere droni poco performanti e di capacita contenute dovrebbero decollare da un campo che abbia il Cremlino già nel suo raggio di azione. Una volta decollato però va guidato. La guida può avvenire da qualsiasi parte purché ci sia un collegamento satellitare. Nel dettaglio, ci sono due tipi di guida: una LOS e una BLOS, la prima ha una portata e un raggio limitato, la seconda invece ha un raggio illimitato perché via satellite. Se quel drone che ha colpito il Cremlino era guidato col primo sistema dovrebbe essere decollato da una zona vicina, all’interno della Russia. Nel secondo caso poteva essere guidato anche dall’Ucraina o, dopo averlo fatto decollare, qualcuno potrebbe aver passato i comandi a Kiev. Tutto questo è ovviamente solo teoria.
Anche se Kiev avesse acceso alla guida satellitare, i russi non hanno contromosse per fermare un drone?
I droni si vedono nel radar, sono tecnicamente intercettabili ma io non credo che Mosca abbia un sistema di avvistamento radar così performante e così preciso da poter vedere tutto quello che arriva come possibile minaccia. O loro impostano una massiccia difesa aerea come verosimilmente avverrà il 9 maggio quando l’eventuale obiettivo è molto remunerativo, o in tempi ordinari che un drone passi ci sta tutto e non ha dell’incredibile. Passerebbe anche da noi perché in tempi ordinari sia elude più facilmente la copertura radar.
Dal video diffuso da Mosca è possibile risalire al tipo e al modello di drone utilizzato?
Dal video non si capisce molto, non sembra un ordigno ad alta capacità e del resto i droni hanno una capacità di carico piuttosto contenuta e con un drone non si può perforare una struttura come quella del Cremlino, ammesso che questa fosse l’idea. Probabilmente, se effettivamente sono stati gli ucraini, gli scopi erano puramente dimostrativi per indicare che la difesa russa non è inviolabile e che volendo si può raggiungere anche il cuore della Russia ma è molto improbabile che sia stata Kiev.