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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Come hanno fatto i soldi i Talebani che hanno riconquistato l’Afghanistan

I talebani che in queste ore hanno preso Kabul arrivando a controllare gran parte del Paese, negli anni hanno continuano a rinforzarsi militarmente ed economicamente attraverso continui blitz nei territori formalmente liberi e finanziandosi da una varietà di fonti. Molti dei soldi provengono dal commercio di oppio e dallo spaccio di droga, altri da finanziatori esterni e da attività di estorsione.
A cura di Antonio Palma
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Quando i militari statunitensi e poi quelli della coalizione internazionale hanno invaso l’Afghanistan sembravano quasi relegati a una presenza molto marginale nel Paese, in realtà i talebani che in queste ore hanno preso Kabul arrivando a controllare gran parte del Paese, hanno continuano a rinforzarsi militarmente ed economicamente attraverso continui blitz nei territori formalmente liberi e finanziandosi da una varietà di fonti. Come accaduto già in passato, molti dei soldi del gruppo integralista islamico provengono dal commercio di oppio e dallo spaccio di droga, da decenni uno dei traffici più floridi del Paese che però è impensabile senza l’appoggio dei vicini come il Pakistan, da sempre sostenitore del gruppo.

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Nonostante il portavoce dei talebani abbia assicurato in questi giorni che l'Afghanistan non sarà più un centro per la coltivazione del papavero da oppio o per il business della droga, sono i molti a ritenerla una vana promessa. Del resto L'Afghanistan è il più grande produttore mondiale di oppio con un valore di esportazione annuo stimato di 1,5-3 miliardi di dollari, e principale fonte per la stragrande maggioranza dell’eroina in tutto il mondo. Inoltre la maggior parte della coltivazione del papavero avviene in aree controllate già da tempo dai talebani dove un monitoraggio è quasi impossibile. Gli islamisti guadagnano dalle tasse imposte in diverse fasi del processo: dalla coltivazione ai laboratori di trasformazione passando al traffico illecito ma in molte zone hanno iniziato da tempo a coltivarlo in prima persona gestendo ogni fase senza intermediari.

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Ritenere che la droga sia l’unico introito dei talebani però è sbagliato. Nel tempo gli islamisti hanno diversificato e hanno fatto soldi con varie attività criminali come l’estorsione a fattorie e altre imprese, compresi progetti di aiuto, tassando le economie locali delle zone occupate e chiedendo il pizzo alle attività illegali. I talebani hanno preso anche il controllo dei siti minerari e hanno estorto denaro sia nelle operazioni minerarie legali che in quelle illegali. I militanti però sono talvolta coinvolti anche in rapimenti eccellenti a scopo di riscatto, a dimostrazione che no sono disposti a fermarsi di fronte a nulla.

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Secondo gli esperti, il gruppo però riceve anche donazioni da una vasta gamma di benefattori che sostengono la causa o considerano i talebani una risorsa utile, in primis il Pakistan a cui sono fortemente legati ma anche da diversi paesi del Golfo che sottobanco li hanno finanziati a più riprese. Da considerare inoltre che il loro stile di vita non richiede tanti sfarzi e soldi son impegnati solo per mantenere i soldati e comprare armi. In un Paese dilaniato da decenni di guerra civile, però, per le armi sono facili da trovare. Non a caso una delle prime mosse che i talebani hanno fatto in ogni nuovo territorio occupato è stata quella di assaltare subito i depositi di armi e munizione per impossessarsene.

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