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Come ha fatto Maria Aljokhina delle Pussy Riot a scappare dalla Russia travestita da rider

Travestita da rider ha ingannato la polizia che la teneva sotto sorveglianza ed è fuggita dalla Russia. Si tratta di Maria Aljokhina, una dei membri del gruppo Pussy Riot.
A cura di Giacomo Andreoli
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Travestita da rider ha ingannato la polizia che la teneva sotto sorveglianza ed è fuggita dalla Russia. Si tratta di Maria Aljokhina, una dei membri del gruppo Pussy Riot, la band punk russa che da anni critica il governo di Vladimir Putin. La cantante ha lasciato indietro il cellulare, in questo modo ha evitato di essere rintracciata. A raccontarlo è lei stessa, in una lunga intervista al New York Times. La donna era stata messa ai domiciliari per le sue posizioni anti-Putin, ma grazie a questo escamotage è riuscita ad andare prima in Bielorussia e poi in Lituania.

Chi è Maria Aljokhina, la Pussy Riot fuggita dalla Russia

Maria Aljokhina è una cantante e attivista russa. Oltre a far parte delle Pussy Riot, ha fondato l'organizzazione per la tutela dei diritti dei prigionieri "Zona Prava" e dei media di Internet "Mediazona". Negli scorsi anni le tre membri del gruppo hanno subito un procedimento penale con l'accusa di vandalismo, poi Aljokhina è stata condannata assieme a una compagna a due anni di galera, diventati libertà vigilata nel 2021. Le era però andata meglio della compagna, Nadezhda Tolokonnikova, mandata ai lavori forzati nel 2013. Alla fine di aprile di quest'anno, quindi, un tribunale di Mosca aveva ordinato la carcerazione della Aljokhina in una colonia penale per avere violato i termini proprio della libertà vigilata a cui era stata condannata. Ma lei si era resa irreperibile, provando a lasciare la Russia, all'inizio senza successo.

Il viaggio di Maria Aljokhina tra Bielorussia e Lituania

Per eludere i controlli della polizia che presidiava l'edificio dove si trovava agli arresti domiciliari, Aljokhina ha seguito il consiglio della sua fidanzata, Lucy Shtein, che si era travestita da rider per scappare. Così ha indossato il giubbotto verde di una azienda di consegne a domicilio, di cui ha scattato una foto che ora ha diffuso. Quindi ha lasciato il suo smartphone a casa dell’amica che la stava ospitando, per evitare di essere rintracciata ed è uscita dal palazzo.

A quel punto la donna non è stata riconosciuta ed è riuscita ad arrivare al confine con la Bielorussia, accompagnata da una persona che la conosceva. Attraversato il Paese, è quindi arrivata fino a un nuovo confine, quello con l'europea Lituania. Qui ha provato a esibire un visto lituano assieme alla propria carta d'identità russa, senza esito positivo. Ma alla fine un Paese europeo ancora segreto le ha fornito un documento di viaggio che le ha permesso di passare la frontiera, concedendogli gli stessi diritti di spostarsi di una cittadina dell'Ue. Il documento è stato portato alla donna in Bielorussia dall'artista islandese Kjartansson. Alyokhina, così, è arrivata a Vilnius.

La sua fuga è stato "un enorme e imprevedibile smacco per le autorità russe", ma anche "una dimostrazione della disorganizzazione delle forze dell'ordine russe". Ora inizierà a Berlino un tour per raccogliere fondi per l'Ucraina: comincerà giovedì 12 maggio.

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