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Come funzionerà il razionamento dell’energia in Germania in inverno: massimo 19°C anche in ospedale

Il governo tedesco ha approvato una serie di misure di risparmio energetico che coinvolgerà anche gli ospedali e mira a ridurre il consumo di gas del 2%.
A cura di Antonio Palma
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Mentre il prezzo di gas ed elettricità in generale continua a crescere per la scarsità di materia prima, l’Europa si prepara a un inverno critico sul piano dei consumi energetici dove inevitabilmente tutti dovremo fare i conti con razionamenti e limitazioni, compresa l'Italia. Non fa eccezione la locomotiva economica europea, la Germania, che anzi più di latri sente il peso dalla dipendenza dal gas e dalle risorse energetiche russe.

Per questo il governo tedesco ha approntato un complesso piano di risparmio energetico per l'inverno che mira a ridurre il consumo di gas del 2% attraverso nuove regole in materia di illuminazione e riscaldamento che diventano appunto più restrittive.

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Ma come funzionerà il razionamento dell'energia in Germania per il prossimo inverno? Per raggiungere l’obbiettivo finale di riduzione dei consumi, il piano tedesco, che prenderà avvio a settembre, prevede una serie di riduzioni per il riscaldamento di tutti gli edifici pubblici, compresi gli ospedali, sia come livello di temperatura massima sia come spazi da poter riscaldare.

Nel dettaglio, la serie di misure di risparmio energetico varate dal governo tedesco prevedono che i riscaldamenti siano impostati a un massimo di 19 gradi centigradi negli uffici pubblici e che gli impianti possano essere addirittura completamente spenti in luoghi di passaggio come ingressi e corridoi.

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Il piano di razionamento dell'energia in Germania prevede però anche lo spegnimento dell’illuminazione estetica di monumenti ed edifici pubblici e un meccanismo di priorità al trasporto di merci come carbone e petrolio sulle ferrovie in caso di necessità.

Il ministro dell'Economia tedesco ha affermato che le nuove regole potrebbero far risparmiare alle famiglie, alle aziende e al settore pubblico circa 10,8 miliardi di euro in due anni. Si tratta però di un rimedio che avrà effetti limitati visto che la Germania dipende ancora in larga parte dal gas russo anche se ha ridotto la quota al 35% dopo l’invasione dell’Ucraina

"Nel complesso le nuove misure consentono di risparmiare energia. Tuttavia, non nella misura in cui possiamo sederci e dire: È finita conclusa” ha ammesso il ministro Robert Habeck, spiegando che la Germania vuole liberarsi "il più rapidamente possibile dalla morsa delle importazioni di energia dalla Russia".

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