Cosa sono i droni turchi Bayaktar utilizzati dall’Ucraina contro la Russia
Nella sanguinosa guerra che si sta combattendo in Ucraina un significativo ruolo strategico lo stanno ricoprendo i droni Bayraktar TB2, che l'aeronautica di Kiev sta utilizzando per colpire e distruggere i veicoli militari russi.
I Bayraktar sono degli UCAV – Unmanned Combat Aeriel Vehicle – letteralmente "Veicolo aereo da combattimento senza pilota", droni lunghi appena 6,5 metri e con un'apertura alare di 12 metri. Sono disegnati, sviluppati e prodotti dall'azienda turca Baykar Technologies, di proprietà di Selçuk Bayraktar, per le Forze armate turche.
Un drone Bayraktar, che ha volato per la prima volta nel 2014, può raggiungere una velocità massima di 220 chilometri orari, ha un'autonomia di 30 ore, una quota operativa di 5.500 metri e un range di utilizzo che si aggira intorno ai 130 kilometri, rivelandosi essenziali per la resistenza ucraina. L'Ucraina già nel 2019 ha acquistato 12 di questi mezzi aerei e, dopo averne verificato l'efficacia, ne ha ordinati diversi altri per ampliare lo stormo. Attualmente si ritiene che ne abbia a disposizione una ventina.
I droni turchi Bayraktar TB2 sono leggeri, hanno un costo relativamente contenuto (pochi milioni di dollari) e sono in grado di eliminare dispositivi di enorme valore strategico, rivelandosi estremamente preziosi ed efficaci: infatti, sono stati utilizzati anche nei conflitti in Libia, in Siria e in quelli del Nagorno Karabakh del 2020.
È balzato agli onori della cronaca internazionale un video virale condiviso su Twitter in cui si vede uno di questi velivoli (controllati da remoto) mentre aggancia e distrugge un pezzo “pregiato” dell'armata russa, un lanciamissili terra-aria semovente di classe Buk, in mezzo a una colonna di altri veicoli: proprio per la loro efficacia, si stanno rivelando essenziali per la resistenza di Kiev contro l'avanzata russa.
Ecco nel dettaglio cosa sono i droni Bayraktar, come sono fatti e come funzionano.
Cosa sono i droni Bayraktar
Il Bayraktar TB2 è tecnicamente un UCAV, acronimo di “unmanned combat aerial vehicle”, ovvero veicolo aereo da combattimento senza pilota, comunemente conosciuto col termine di drone. Il velivolo è prodotto dall'azienda turca Baykar Defense, il cui principale acquirente sono proprio le forze armate turche. Ciò nonostante diversi di questi mezzi sono stati venduti all'Azerbaijan, alla Libia, alla Polonia, al Marocco, al Qatar e ad altri Paesi. Il Bayraktar è stato progettato dallo scienziato turco Selçuk Bayraktar, laureatosi in ingegneria presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (meglio conosciuto con l'acronimo di MIT).
Come sono fatti e come funzionano
Il drone turco Bayraktar TB2 è lungo appena 6,5 metri e ha un'apertura alare di 12 metri; ciò lo rende significativamente più piccolo rispetto ad altri droni con scopi bellici. Una delle caratteristiche più singolari e riconoscibili è la coda a V invertita. Il Bayraktar può raggiungere i 220 chilometri orari di velocità massima e ha una quota operativa di 5.500 metri. L'autonomia è di circa 30 ore, mentre il range di utilizzo si attesta sui 130 chilometri. Essendo un mezzo senza pilota, viene controllato da remoto da un centro di comando, dove operatori addestrati lo manovrano e ne gestiscono gli armamenti attraverso joystick e monitor.
Sui quattro piloni installati sotto le ali il Bayraktar TB2 può montare diverse tipologie di missili e razzi, tra i quali il sistema missilistico anticarro a lungo raggio L-UMTAS; le munizioni a guida di precisione MAM; il sistema missilistico da 70 millimetri Roketsan Cirit; i razzi a guida laser BOZOK; le munizioni da mortaio da 81 millimetri TOGAN e le munizioni modulari KUZGUN. Nella foto in testa all'articolo si vede un drone ucraino armato con un missile MAM-L.
Sono stati già impiegati in altri conflitti?
Dal primo volo, nel 2014, questi droni sono stati usati nei conflitti in Libia, Siria, nella guerra del Nagorno – Karabakh del 2020 e ora in Ucraina. Qui hanno distrutto sistemi missilistici di difesa aerea, treni con rifornimento di carburante e obici trainati, secondo quanto dichiarato dalle forze di Kiev.