Come funziona il missile balistico Sarmat, l’arma “impareggiabile” testata dalla Russia
L'esercito russo ha annunciato che il primo lancio di prova del missile balistico intercontinentale Sarmat ha avuto successo. Il test è avvenuto dalla base di Plesetsk. Il missile ha sorvolato gran parte dello sterminato territorio russo per colpire il poligono di Kura, nella regione della Kamchatka, nell'Estremo Oriente.
Cos'è il missile balistico intercontinentale Sarmat
Vladimir Putin ha definito questa arma a lunghissimo raggio di nuova generazione "impareggiabile. È davvero un'arma unica che aumenterà il potenziale militare delle nostre forze armate, manterrà la Russia al sicuro dalle minacce esterne e farà pensare due volte coloro che cercano di minacciare il nostro Paese con una retorica selvaggia e aggressiva", ha dichiarato durante un annuncio trasmesso in televisione. Ma di cosa si tratta nello specifico?
Il Sarmat è destinato a sostituire il Voyevoda progettato dai sovietici, finora il missile balistico intercontinentale più pesante del mondo e noto come "Satana". Per questo motivo qualcuno lo già ribattezzato il Sarmat come "Satana II". Secondo quanto riferito dalle autorità russe, può trasportare un carico utile di 10 tonnellate, comprese le armi nucleari, e mirare a più posizioni contemporaneamente. Secondo il Center for Strategic and International Studies, il missile è lungo 35,3 metri e ha un diametro di 3 metri. In una dichiarazione tramite i media statali, il governo di Mosca ha affermato che questo è stato il primo di una serie di test pianificati.
Quali sono le caratteristiche di Sarmat
Il ministero della Difesa ha affermato che "il nuovo missile è in grado di colpire bersagli a lungo raggio utilizzando varie traiettorie di volo" e "ha caratteristiche uniche che gli consentono di penetrare in modo affidabile qualsiasi sistema di difesa antimissilistico esistente e futuro". Come scrive il quotidiano inglese The Sun, tuttavia, la notizia del test di oggi non sorprenderà i governi occidentali, che da diversi anni seguono lo sviluppo dell'arma, provata per la prima volta nel 2016. A confermarlo è stato il portavoce del Pentagono John Kirby: "Non riteniamo il test una minaccia per gli Stati Uniti o i loro alleati. È stato di routine, non è una sorpresa".