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Guerra in Ucraina

Come è andato il vertice di Mosca fra Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer

Secondo quanto spiegato da Nehammer è stato un colloquio “molto duro”, “molto aperto” e “molto diretto”. Si è parlato della guerra in Ucraina, ma anche di sanzioni e del massacro di Bucha.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Oltre un'ora d'incontro – precisamente 75 minuti – senza foto ufficiali e strette di mano, né tavoli chilometrici a tenere lontani Russia e Occidente. Il cancelliere austriaco Karl Nehammer è volato oggi a Mosca per incontrare il presidente Putin. Il colloquio – il primo dal vivo con un leader europeo in Russia dall'inizio della guerra in Ucraina – è stato "molto duro e franco", ha detto il cancelliere austriaco al termine dell'incontro. Si è parlato, ovviamente, dell'invasione russa, ma anche delle sanzioni imposte dall'Unione europea e dei crimini di guerra contestati all'esercito russo. Uno su tutti il massacro di Bucha.

"Non è stato un incontro amichevole", ha spiegato ancora Nehammer parlando appunto di un colloquio "molto duro", "molto aperto" e "molto diretto". Per lui si è trattato di "un dovere", ha riferito, perché non voleva "lasciare niente di intentato". E ha sottolineato: "Non c'è alternativa a cercare un dialogo diretto con la Russia, nonostante tutte le differenze". Il messaggio più importante recapitato a Putin "è stato che questa guerra deve finire, perché in una guerra ci sono solo perdenti da entrambe le parti", ha detto ancora Nehammer.

Sempre secondo quanto riportato dalla cancelleria austriaca, Nehammer ha anche detto chiaramente a Putin che "le sanzioni resteranno in vigore e saranno eventualmente inasprite finché in Ucraina le persone continueranno a morire". Poi il cancelliere austriaco ha condannato "con parole chiare" i crimini di guerra commessi a Bucha e in altre città ucraine, sottolineando l'esigenza di "un'inchiesta internazionale" in quei luoghi. Infine ha spiegato: "Ora informerò nuovamente i nostri partner europei dei miei colloqui con il presidente russo e discuterò ulteriori passi". Insomma, lo scetticismo della vigilia è stato confermato: dal punto di vista diplomatico non sembrano essersi registrati passi avanti.

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