Colpito veicolo Onu nel sud del Libano, 4 feriti: “Inaccettabile”. Israele: “Non siamo stati noi”
Quattro osservatori Onu della missione di supervisione della tregua (Untso) sono rimasti feriti in seguito a un'esplosione mentre stavano pattugliando a piedi lungo la Blue Line, nel sud del Libano, al confine con Israele. Lo conferma Unifil, Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite, precisando che sono in corso indagini sull'origine dell'esplosione.
"Prendere di mira i peacekeeper è inaccettabile", ha detto Unifil, sottolineando che "tutti gli attori hanno la responsabilità, sulla base del diritto umanitario internazionale, di evitare di prendere di mira non combattenti, tra cui peacekeeper, giornalisti, personale medico e civili".
Un portavoce dell’esercito israeliano aveva subito respinto le accuse di essere responsabile: l’esercito "non ha colpito un veicolo dell'Unifil questa mattina nell'area di Rmeish", ha detto riferendosi "ad alcuni rapporti" diffusi in questo senso.
Fonti della sicurezza libanesi hanno detto all'Ansa che l'attacco nel sud del Libano sarebbe stato lanciato da un drone che ha seguito il convoglio composto da due veicoli con chiare insegne delle Nazioni Unite. "I tre osservatori e il loro interprete libanese erano scesi dai veicoli nei pressi di Rmeish quando hanno sentito il ronzio del drone e sono rientrati velocemente a bordo dei due fuoristrada". A quel punto il drone avrebbe lanciato un missile verso il convoglio.
Sull'auto degli osservatori Onu colpita nei pressi di Rmeish c'erano tre membri della Untso di nazionalità australiana, cilena e norvegese, più un traduttore libanese. Tutti sono rimasti feriti nell’attacco, secondo quanto riferito dalla tv libanese filo-Hezbollah Al Mayadeen. Uno dei feriti sarebbe stato trasportato d'urgenza in elicottero all'Ospedale Saint George di Beirut.