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Colpito da mesotelioma: “Colpa del borotalco”. Johnson&Johnson deve pagare 95 milioni di euro

L’uomo colpito dal cancro che è in genere associato all’esposizione all’amianto, ma ha sempre sostenuto che era colpa del talco: due giurie gli hanno dato ragione stabilendo un risarcimento milionario.
A cura di Antonio Palma
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Alcuni anni fa aveva ricevuto la terribile diagnosi di mesotelioma, un tipo di cancro che è in genere associato all'esposizione all'amianto, ma ha sempre sostenuto che era colpa del borotalco che da sempre utilizzava per la propria cura. Ora bene due giurie di tribunali statunitensi gli hanno dato ragione, condannando l'azienda produttrice, la Johnson&Johnson, e il suo fornitore a pagare un totale di 117 milioni di dollari, circa 95 milioni di euro. È la storia del 46enne Stephen Lanzo, che nel 2016 fece causa sia alla Johnson&Johnson che al  suo fornitore di talco, Imerys Talc, sostenendo che nella polvere che aveva usato per oltre 30 anni vi erano tracce di fibre di amianto. La scorsa settimana una giuria  gli ha dato ragione stabilendo un primo risarcimento di 30 milioni di dollari e facendolo diventare così il primo uomo risarcito dalla compagnia per problemi connessi al cancro.

La Johnson & Johnson infatti è stata trascinata tribunale e condannata già in diversi casi, sempre però per una correlazione tra il borotalco e il cancro alle ovaie nelle donne. Per la prima volta invece ora si associa il talco al mesotelioma in base al fatto che diversi studi hanno dimostrato che esiste un rischio di contaminazione perché il minerale si trova spesso vicino alle miniere di amianto. Secondo gli avvocati del 46enne di Verona, nello stato del  New Jersey, entrambe le compagnie sapevano da decenni che i prodotti in commercio erano contaminati con l'amianto ma non hanno mai avvertito il pubblico del pericolo. In base a questa tesi, una seconda giuria quindi ha stabilito un ulteriore risarcimento di 80 milioni di dollari per danni punitivi cioè compiuti con azioni non etiche o negligenti, facendo arrivare il totale a 117 milioni di dollari, il 70% del quale dovrà essere sborsato dalla Johnson & Johnson e il restante 30% dalla Imerys Talc. Entrambe le aziende però hanno deciso di fare ricorso e si preparano a dare battaglia in tribunale .

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