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Colpiti dal fulmine mentre tornano da scuola mano nella mano, morti bimbo di 6 anni e il papà

Il piccolo Grayson è deceduto venerdì scorso in un ospedale del Texas dove era ricoverato dal giorno del tragico incidente avvenuto un mese fa e costato già la vita al padre 34enne che lo teneva per mano al ritorno da scuola.
A cura di Antonio Palma
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Colpiti da un fulmine mentre tornavano a casa da scuola mano nella mano, così sono morti il piccolo Grayson Boggs di 6 anni e il papà Matthew di 34 anni, centrati da una stessa scarica elettrica  mentre erano a pochi metri dalla loro casa di  Valley Mills, nel Texas centrale, negli Stati Uniti. Il piccolo è deceduto venerdì scorso all'ospedale Baylor Scott & White McLane Children's Medical Center di Waco dove era ricoverato dal giorno del tragico incidente avvenuto il 15 maggio scorso.

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Il fulmine aveva ucciso sul colpo il padre ma la scarica elettrica si era propagata anche al figlio Grayson perché si tenevano per mano e che era rimasto gravemente ferito. Alla tragedia quel pomeriggio aveva assistito anche l'altro fratellino più grande di Grayson, un bambino di 11 anni, perché tutti e tre stavano tornando a piedi a casa dalla fermata dello scuolabus che aveva portato i due piccoli al ritorno da scuola, intorno alle 17.

Mentre i tre percorrevano il loro vialetto di casa, l'11enne era andato a sinistra mentre suo padre e Grayson erano andati a destra. “Aveva  appena finito di dire a Grayson ‘Ti amo, piccolo', quando è stato colpito da fulmine”, ha ricordato  la nonna di Grayson.

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Per il 36enne non vi fu nulla da fare e i soccorritori dovettero dichiararne il decesso sul posto. Il piccolo Grayson invece fu stabilizzato e portato d'urgenza all'ospedale pediatrico per le cure del caso ma purtroppo ogni sforzo si è rivelato vano.

Del resto le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Il cuore di Grayson si era fermato per diversi minuti ed era rimasto privo di sensi. I medici avevano diagnosticato gravi problemi neurologici a causa di una grave lesione cerebrale per mancanza di ossigeno al cervello. Il piccolo non si è mai più ripreso e il 14 giugno scorso infine i medici hanno iniziato la procedura di distacco dalle macchine che lo tenevano in vita, dichiarandone il decesso nelle prime ore di venerdì.

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