Coloni israeliani hanno torturato, picchiato e urinato su tre palestinesi inermi in Cisgiordania
La rappresaglia di Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre non si è "limitata" alla Striscia di Gaza, pesantemente bombardata da oltre due settimane. Soldati e coloni israeliani hanno infatti preso di mira anche i palestinesi residenti in Cisgiordania, commettendo omicidi, torture e umiliazioni a persone inermi. A renderlo noto Haaretz, uno dei più autorevoli quotidiani dello stato ebraico, che ha raccontato un episodio avvenuto lo scorso 12 ottobre, quando alcuni palestinesi sono stati picchiati, spogliati, sodomizzati e torturati. L'IDF ha dichiarato che la polizia militare ha aperto un'indagine sulla vicenda e che nel frattempo un ufficiale dell'esercito è stato rimosso dal suo incarico.
I fatti sono avvenuti nel piccolo villaggio palestinese di Wadi al-Seeq, non distante da Ramallah e già nei mesi scorsi preso di mira da numerose incursioni violente dei coloni israeliani armati. Giovedì 12 ottobre i pochi residenti rimasti, quasi tutti pastori, si stavano preparando ad andarsene aiutati dall'Ong israeliana B'Tselem. Due palestinesi hanno raccontato ad Haaretz che mentre salivano in auto per tornare a Ramallah, sono arrivati un paio di pick-up con a bordo decine di persone, tutti israeliani in uniforme dell'IDF, alcuni con il volto coperto.
I due palestinesi, insieme ad un altro, sono quindi stati fermati, scaraventati a terra e minacciati con le armi da coloni provenienti da un vicino insediamento illegale israeliano. Sono quindi stati condotti in un edificio abbandonato e bendati. Uno degli aggressori ha strappato loro i vestiti con un coltello e ordinato di sdraiarsi a pancia in giù indossando solo la biancheria intima. Poi i prigionieri sono stati picchiati con un tubo di ferro e sul corpo di uno di loro sono state spente diverse sigarette. Come se non bastasse i coloni israeliani hanno urinato loro addosso, cercando anche di sodomizzarli prima di desistere. Gli abusi sono stati accompagnate da esplicite minacce di morte e avvertimenti di abbandonare quanto prima il loro villaggio e i loro capi di bestiame.
I tre prigionieri sono stati rilasciati solo otto ore più tardi. Sul caso è stata aperta un'inchiesta, ma al momento la polizia israeliana si è rifiutata di commentare quanto accaduto.