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Colombia, proteste contro la polizia per la morte di un avvocato: almeno 14 manifestanti uccisi

Sono almeno 14 i manifestanti morti e centinaia i feriti durante le proteste in Colombia scoppiate dopo la morte di Javier Ordóñez, 46 anni, bloccato a terra e colpito con un taser dalla polizia. L’uomo, un avvocato, era stato fermato per presunta violazione della quarantena imposta dal governo.
A cura di Susanna Picone
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Nelle prime ore del 9 settembre scorso Javier Ordoñez, un avvocato di 46 anni, è stato fermato in Colombia, a Bogotà, da una pattuglia della Polizia e, immobilizzato e inoffensivo, è stato colpito con ripetute scariche elettriche esplose dalle pistole taser degli agenti. In alcune immagini realizzate da testimoni si vede l’uomo – fermato presumibilmente per aver violato la quarantena imposta dal governo – chiedere alla polizia di fermarsi. “Sto soffocando”, si sente dire agli agenti, per poi svenire. Poche ore dopo il fermo Javier Ordoñez è morto in ospedale. In seguito alla morte dell’avvocato i due agenti di polizia coinvolti nel caso sono stati sospesi mentre nel Paese ci sono stati violenti scontri durante i quali almeno 14 persone sono state uccise e si contano anche centinaia di feriti. Molti manifestanti sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco nelle prime due notti di violenze con la polizia successive alla morte dell’avvocato.

Le forze dell’ordine, secondo testimonianze, avrebbero sparato ai manifestanti durante le proteste. Il governo ha riferito che durante le proteste 60 edifici della polizia sono stati attaccati, 90 veicoli danneggiati, banche ed esercizi commerciali sono stati presi d’assalto. Dietro agli scontri c’è un grande malcontento diffuso per l’impunità di cui godono le forze dell’ordine nel Paese. Anche il sindaco di Bogotà, Claudia Lopez, ha denunciato l’uso delle armi da fuoco da parte della polizia: “Nessuno ha dato ordine di usare armi da fuoco, tanto meno in modo indiscriminato. Ma abbiamo prove da diversi luoghi in cui ciò è accaduto”, ha scritto su Twitter chiedendo una riforma urgente della polizia. “Porgiamo le nostre scuse per ogni violazione della legge o mancanza di conoscenza delle norme da parte di rappresentanti delle istituzioni”, ha commentato intanto il ministro della Difesa colombiano dopo due giorni di scontri. Anche sui social le immagini di Ordóñez che viene colpito col taser hanno scatenato molte proteste: molti paragonano ciò che è accaduto in Colombia al caso George Floyd, la cui morte per mano della polizia negli Stati Uniti ha provocato un'ondata di proteste contro la brutalità delle forze dell’ordine.

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