Clinton vs Trump: i media americani sono per Hillary ma sul web a vincere è Donald
Il secondo confronto tra Hillary Clinton e Donald Trump è finito da pochi minuti e per la rete il vincitore è l'ex boss di The Apprentice. Nella corsa alla Casa Bianca i due contendenti alla Presidenza Usa hanno dato vita a un dibattito che – visto dall'altra parte dell'oceano – ha mostrato un Trump molto più in forma del suo avversario. Il tycoon (?) ha continuato a muoversi lungo tutto lo spazio scenico come un pugile che gira intorno alla sua preda mentre l'ex Segretario di Stato è progressivamente rimasta ancorata sempre più al suo sgabello quasi timorosa di un affondo da parte del candidato repubblicano.
Accompagnati dalle rispettive famiglie i contendenti hanno ribaltato i ruoli rispetto al primo round con un Trump molto più aggressivo e una Clinton più preoccupata a difendersi che ad attaccare. Il dibattito è stato un progressivo scambio di colpi ma il colpo di grazia arriva proprio nell'ultima domanda quando una delle persone presenti nel pubblico chiede ai due candidati di elencare almeno un pregio dell'altro. A prendere la parola è l'ex senatrice di New York che afferma di ammirare i figli di Trump – quasi lasciandosi scappare un complimento alle doti di padre di Trump -. Il tycoon – dal canto suo – replica che ammira il suo essere una combattente, che non si arrende mai. Se si trattasse di un incontro di boxe la frase di Trump sarebbe il ko della Clinton.
Non è un caso che la Cnn abbia individuato in quell'ultima domanda come il momento cruciale del dibattito. Affermando che ciò che ammira di Trump sono i figli, la Clinton ha – involontariamente – creato un legame tra la figura di padre e di leader concedendo a Donald Trump quell'appiglio che cercava da tempo: essere il selfmademan capace di essere, anche, un buon padre di famiglia. Un commento che spazza, in un colpo solo, tutte le polemiche sugli audio sessisti del suo contendente. Alla stessa domanda il tycoon Usa ha risposto che ciò apprezza di Hillary è il suo essere una combattente che non si arrende mai: con una frase secca Donald Trump ha relegato Hillary Clinton a "sparring partner".
Il duello sulle frasi sessite
Il momento più atteso del dibattito era quello sulle frasi sessiste pronunciate da Trump. Il candidato alla presidenza Usa ha ribaltato completamente il tavolo accusando l'ex presidente Bill Clinton – presente tra il pubblico – di essersi reso colpevole di abusi verso diverse donne, due delle quali – Dolly Kyle e Paula Jones – erano in studio per volere di Trump. Quello che doveva essere un punto di debolezza del candidato repubblicano si è trasformato, quasi, in un punto di forza (anche grazie alle infelici scelte registiche: inquadrare Bill, inquadrare la prima delle due donne ma non la seconda, etc…). Hillary non ha saputo uscire dall'angolo in cui era stata messa e le telecamere hanno impietosamente indugiato sulla faccia impietrita del marito.
I commenti in rete
Durante tutta la diretta – trasmessa in streaming su tutti i principali siti di informazione Usa – è apparsa evidente la differenza tra l'approccio "compiacente" dei media Usa nei confronti della candidata democratica e i commenti nelle chat realtime di Youtube che accompagnavano il flusso video. Un florilegio di parole sprezzanti nei confronti della Clinton accusata di essere "una bugiarda" e "parte dell'establishment". Questo restituisce la metrica di quanto – sebbene violenta – la comunicazione di Trump abbia effettivamente fatto breccia nel cuore degli americani. Non solo, gli attacchi costanti da parte dei media – sebbene basati su evidenze – sono riusciti nell'incredibile missione di trasformare il tycoon Usa in una sorta di martire dell'establishment a cui verrebbe riservato un trattamento diverso rispetto Hillary.
La battaglia per la presidenza è al suo acme ma nonostante i sondaggi diano in vantaggio la Clinton il rischio è che ci sia una sottovalutazione dell'elettorato di Trump che potrebbe essere molto più ampio di quanto rilevano i sondaggi soprattutto nei cosidetti "swing states". Quella che doveva essere una vittoria certa della candidata democratica si sta trasformando in una lotta senza esclusione di colpi che – come affermato dagli stessi conduttori del dibattito – è scesa a un livello mai visto prima nella storia di un elezione presidenziale Usa. Un livello così basso da violare anche una delle regole di questi dibattiti: la stretta di mano finale che non c'è stata. I due sono andati via uscendo dallo studio senza neanche degnarsi di uno sguardo.