Clima: polizia vieta le proteste di Extinction Rebellion a Londra. Già 1.400 arresti

Nonostante il divieto tassativo di manifestare arrivato dalla polizia di Londra, gli attivisti di Extinction Rebellion – il movimento ecologista nato nel Regno Unito circa un anno fa per fare pressione sui governi affinché mettano in atto politiche per fermare il cambiamento climatico – hanno continuato a scendere in piazza. "Qualsiasi assemblea legata a Extinction Rebellion deve mettere fine alle sue proteste in tutta la città di Londra", avevano avvisato le autorità, incontrando però la secca opposizione da parte dei manifestanti.
Per questo i poliziotti hanno iniziato a rimuovere le tende da Trafalgar Square e a evacuare gli attivisti, 1.400 dei quali sono già stati arrestati per aver disobbedito agli ordini della polizia nei giorni scorsi. Nella capitale inglese infatti gli ambientalisti di Extinction Rebellion stavano bloccando da giorni uno dei principali incroci nel cuore finanziario della città, davanti all’ingresso della Banca d’Inghilterra, paralizzando il traffico e accusando l'istituto di finanziare compagnie che danneggiano il nostro ecosistema. Molti manifestanti erano arrivati ad incollarsi all'asfalto e sono stati portati via con la forza, mentre in altre zone della città stanno continuando a mobilitarsi.
La resistenza non violenta è una delle colonne portanti della strategia di Extinction Rebellion (XR), il movimento ecologista nato nel Regno Unito circa un anno fa, che a inizio ottobre ha organizzato la settimana della ribellione internazionale con iniziative in tutto il mondo, Italia compresa. Lo scopo della protesta, che coinvolgerà oltre sessanta paesi in tutti i continenti e decine di migliaia di cittadini, è quello di occupare pacificamente i centri di potere ed esercitare pressioni sui governi affinché riconoscano lo stato di crisi e mettano in campo azioni utili per salvare il pianeta. La protesta londinese è proseguita a oltranza ed stata un successo sia di partecipazione che politico: sulla spinta degli attivisti, infatti, il parlamento britannico ha dichiarato lo stato di emergenza climatica.