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Guerra in Ucraina

Città russa bombardata per errore da Mosca, perché può accadere: l’analisi di Tricarico

La città russa al confine ucraino, Belgorod, è stata bombardata per errore da un caccia russo. Fanpage.it ha chiesto al Generale Tricarico le possibili cause dell’errore che ha causato ingenti danni e feriti tra la popolazione.
Intervista a Generale Leonardo Tricarico
Ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana
A cura di Antonio Palma
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Nelle scorse ore un cacciabombardiere russo Su-34, impegnato nella guerra in Ucraina, ha bombardato per errore una città russa al confine ucraino, Belgorod, causando un enorme cratere in strada, ingenti danni e feriti tra la popolazione civile. Mosca ha subito ammesso l’errore, scusandosi con la popolazione della cittadina non distante dal confine ucraino, ma il Cremlino non ha chiarito i motivi esatti dell’accaduto. In base alle informazioni disponibili, Fanpage.it ha chiesto al Generale Leonardo Tricarico di formulare qualche ipotesi su quanto accaduto giovedì sera a Belgorod dove tre persone sono rimaste ferite e diversi edifici sono stati danneggiati mentre un condominio è stato evacuato.

Come è possibile che una caccia moderno possa sbagliare obiettivo? Cosa potrebbe essere accaduto a Belgorod?

Il fatto che la Russia abbia ammesso subito l’errore da parte di un suo velivolo porta ad escludere tante cose ma si possono fare alcune ipotesi. Anche se la verità la sa solo Putin e io non ho alcun elemento ulteriore di valutazione, dalla mia esperienza posso fare alcune ipotesi su cosa potrebbe essere successo. Quando si parte armati con un velivolo per bombardare un obiettivo può succedere che la bomba abbia un difetto e non risponda al comando di esecuzione. Per cui rimane praticamente un’arma a bordo del velivolo con un aggancio precario. È come se uno partisse con lo sportello della macchina aperto e prendendo vento si spalancasse. Per scongiurare queste eventualità, i Paesi occidentali individuano delle zone per liberarsi di questo armamento in emergenza. Ad esempio, quando ci fu la guerra in Kosovo, veniva individuato in mare, lungo la fascia costiera adriatica, un’area per sganciare bombe che non erano state sganciate per mille motivi. Non si riportano mai le bombe a casa perché può succedere quello che potrebbe essere accaduto a Belgorod. In Russia potrebbe essere successo questo, può essere che il velivolo stesse rientrando con bombe non sganciate in Ucraina e per un colpo di turbolenza o altro questa bomba si sia sganciata. Questa è una delle ipotesi ma è quello che normalmente può succedere in queste situazioni.

Il Generale Leonardo Tricarico
Il Generale Leonardo Tricarico

Belgorod si trova a circa 40 km dal confine ucraino, non può esserci stato un errore di obiettivo?

Certo il pilota potrebbe aver sbagliato città, c’è anche questo, cioè magari il velivolo era diretto in territorio ucraino ma lui ha sbagliato obiettivo e ha sganciato, d’altronde era anche notte. Il fatto è che quello russo è un sistema di armamento non di precisione, quindi l’errore di obiettivo ci può anche stare. Non si esclude che possa proprio aver sbagliato a premere il pulsante anche se questo è molto raro perché in genere ci sono più sicure e in genere l’ultima si toglie solo nell’immediatezza dell’obiettivo e non si vola mai con tutte le sicure disinserite.

I russi hanno detto che la bomba è stata sganciata per errore da un Su-34, un cacciabombardiere supersonico moderno che ha sistemi di sicurezza

In realtà in tutti i sistemi di armamento, anche quelli più rudimentali, hanno questi interruttori di sicurezza. Quello che forse i russi non hanno, visto che ne disponevano in quantità molto scarse già all’inizio della guerra, è un sistema di guida sicuro degli ordigni. Credo che oggi loro bombardino affidandosi solo alla balistica e cioè senza nessun guida e questo non aiuta ma credo che la prima ipotesi sia quella più plausibile.

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