Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Rilasciato Ballal, co-regista di “No other land”: era stato arrestato dall’esercito israeliano in Cisgiordania

Il regista palestinese co-vincitore del premio Oscar 2025, Hamdan Ballal, è stato rilasciato dopo essere stato arrestato e aver subito, insieme ad altri attivisti internazionali, una violenta aggressione ad opera dei coloni israeliani.
A cura di Antonio Musella
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Hamdan Ballal, il terzo da sinistra, alla premiazione degli Oscar
Hamdan Ballal, il terzo da sinistra, alla premiazione degli Oscar
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È stato rilasciato Hamdan Ballal, co regista del documentario premio Oscar 2025 "No other land", che era stato arrestato dall'esercito israeliano nella regione della Massafer Yatta in Cisgiordania. Era stato portato nel commissariato di Kyriat Arba ed è stato poi liberato insieme ad altri due fermati.

A dare notizia dell'arresto di Ballal erano stati i due autori del documentario, l'attivista palestinese Basel Adra e il giornalista indipendente israeliano Yuval Abraham, che ha pubblicato un post su X spiegando che non si sa dove i militari abbiano condotto Ballal dopo l'arresto. I fatti si sono svolti nei pressi del villaggio di Susya, nella regione della Massafer Yatta a sud di Hebron, proprio dove è ambientato il documentario vincitore dell'Oscar. Hamdan Ballal , a quanto apprende Fanpage.it, sarebbe stato arrestato al termine di una lunga aggressione da parte dei coloni israeliani, interrotta dall'arrivo dell'esercito che però non avrebbe perseguito i responsabili dell'attacco, ma ha arrestato il regista palestinese.

L'attacco dei coloni: armati ed a volto coperto

Il regista palestinese era insieme ad altri attivisti internazionali che svolgono un'opera di interposizione a difesa della popolazione civile palestinese, quando è stata richiesta la loro presenza nel villaggio di Susya, da diverso tempo al centro di continui attacchi da parte dei coloni dei vicini insediamenti israeliani, considerati illegali dal diritto internazionale. Giunti sul posto, gli attivisti internazionali sono scesi dall'auto su cui viaggiavano per muoversi verso i coloni che avevano appena terminato il loro raid nel vicino villaggio palestinese. Alla vista degli attivisti, tra cui Hamdan Ballal, i coloni, circa una ventina, armati di pietre e bastoni e con il volto coperto da magliette e passamontagna, li hanno aggrediti con grande violenza. Gli attivisti si sono rifugiati nuovamente in macchina per scappare dall'aggressione, ma i coloni hanno iniziato a colpire la vettura con pietre e bastoni, sfondando i vetri dell'automobile. Dai video pubblicati da Yuval Abraham e diffusi dagli attivisti internazionali, si vede in maniera chiara la violenza dell'aggressione subita dagli attivisti. Dopo pochi minuti una camionetta dell'esercito israeliano è arrivata sul posto, bloccando l'auto su cui gli attivisti stavano scappando dall'aggressione. Ma nonostante i segni evidenti dell'aggressione, i militari dell'IDF hanno tratto in arresto il co regista di "No other land" piuttosto che perseguire i coloni che indisturbati hanno continuato nelle loro azioni.

Il post su X del giornalista israeliano Yuval Abraham, co regista di "No other land"
Il post su X del giornalista israeliano Yuval Abraham, co regista di "No other land"

Attaccate anche le case nel villaggio vicino

A quanto apprende Fanpage.it, il radi compiuto dai coloni sarebbe iniziato prima nel villaggio di Abu Sadam e sarebbe poi proseguito nel villaggio di Susya. Gli uomini incappucciati provenienti dai vicini insediamenti israeliani avrebbero attaccato diverse case, distruggendo porte e finestre, ed avrebbero distrutto le cisterne dell'acqua che servivano al villaggio. Successivamente a questa prima parte del raid sarebbero arrivati gli attivisti internazionali, tra cui Hamdan Ballal, che avrebbero intercettato i coloni armati ed incappucciati su una delle vie che conducono al villaggio di Susya. E' lì, come mostrano anche le immagini, che sono stati aggrediti con violenza, fino all'arrivo dell'esercito israeliano che ha appunto arrestato, non si sa bene con quale motivazione, il regista palestinese. Sulla scena è arrivato anche Basel Arda, co protagonista e co regista di "No other land", che ha visto l'esercito portare via Ballal di cui al momento non si conosce la sorte. Nella regione della Massafer Yatta sono attive da molto tempo diverse organizzazioni internazionali che operano una interposizione non violenza a difesa della popolazione locale, tra cui anche gli italiani di Mediterranea Saving Humans e Operazione Colomba. La regione, dopo la vittoria dell'Oscar di "No other land" è balzata alle cronache internazionali, ma sono ormai molti anni che la violenza dei coloni israeliani colpisce con atroce continuità la popolazione civile palestinese, come Fanpage.it ha avuto modo di documentarein diverse occasioni. Dall'inizio del 2025 sono aumentate in maniera significativa le demolizioni arbitrarie delle abitazioni civili palestinesi nei villaggi ad opera della autorità israeliane. A cadenza quasi settimanale i bulldozer demoliscono case, tende e rifugi di fortuna. Dopo la ripresa della guerra a Gaza decisa dal governo Netanyahu, si sono nuovamente intensificate le aggressioni alla popolazione civile palestinese, ed anche agli attivisti internazionali che portano il loro sostegno nei villaggi. Un fenomeno in continua espansione che si sviluppa nell'impunità totale garantita dalle autorità militari israeliane.

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