Cisgiordania, almeno 9 palestinesi uccisi a Jenin dai soldati israeliani: “È in corso un massacro”
L'esercito israeliano ha ucciso questa mattina almeno nove palestinesi a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Tra le vittime c'è anche una donna anziana. A renderlo noto è stato il ministero della Salute palestinese aggiungendo che altre 20 persone sono state ferite da proiettili veri in quello che è stato descritto come un "massacro". Quattro di loro sono ricoverati in condizioni critiche.
Questa mattina l'esercito israeliano ha fatto ingresso in forze a Jenin per "catturare un terrorista di spicco", ha riferito la radio militare israeliana. "Un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano nel silenzio internazionale", ha invece replicato Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente Abu Mazen. "L'incapacità e il silenzio internazionale – ha aggiunto Abu Rudeinah – incoraggiano il governo di occupazione a commettere massacri contro la nostra gente di fronte al mondo". I soldati israeliani avrebbero preso di mira anche un'ambulanza.
Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha rilasciato una dichiarazione in cui ha invitato le Nazioni Unite e tutte le organizzazioni internazionali per i diritti umani a "intervenire urgentemente per fornire protezione al popolo palestinese e fermare lo spargimento di sangue di bambini, giovani e donne". Saleh al-Arouri, leader di spicco del movimento Hamas che governa la Striscia di Gaza, ha affermato che "la risposta della resistenza palestinese non tarderà ad arrivare". Il rischio, dunque, è che nei prossimi giorni si verifichi un'escalation della violenza.
Jenin è tra le aree della Cisgiordania settentrionale in cui Israele nell'ultimo anno ha intensificato i raid, nel tentativo di reprimere la crescente resistenza armata palestinese. Aleef Sabbagh, analista politico specializzato in questioni israeliane, ha spiegato al Al Jazeera che l'operazione di oggi a Jenin "dovrebbe essere intesa come un segnale, il primo colpo di una prossima e più vasta operazione israeliana".
Inoltre "l'assenza di una risposta – né araba né internazionale – su ciò che Israele sta facendo, lo sta incoraggiando a continuare con i suoi raid e i suoi omicidi. Non sono stati puniti né per gli attacchi alle ambulanze e agli ospedali, né per le esecuzioni sul campo. Se non ci sarà una risposta reale e forte, Israele indisturbato continuerà a fare ciò che vuole".