Scoperta Deltacron, la nuova variante mix di Delta e Omicron: “A Cipro quasi tutti in ospedale”
Mentre tutta Europa è ancora nel pieno della "tempesta" Omicron, il rischio di una nuova variante si affaccia all'orizzonte. Le autorità sanitarie di Cipro hanno infatti individuato un ceppo del virus SarsCoV2 che sembrerebbe combinare le caratteristiche di Delta e Omicron e che, per questo, è stata ribattezzata "Deltacron". Lo riporta l'agenzia Bloomberg, citando Leondios Kostrikis, docente di scienze biologiche all'Università di Cipro e capo del Laboratorio di biotecnologia e virologia molecolare. Al momento sembrano essere già stati identificati 25 casi, ma la speranza è che la Deltacron sia solamente un errore di laboratorio: secondo diversi esperti, la procedura di analisi sarebbe stata “contaminata”, portando alla rilevazione di una variante ricombinata che, per quanto possibile, in questo caso appare meno probabile. Intervistato dall'emittente Sigma TV, Kostrikis ha detto che "attualmente ci sono co-infezioni Omicron e Delta e abbiamo scoperto che questo ceppo è una combinazione di queste due varianti".
Secondo diversi esperti, però, alla base della Deltacron ci sarebbe solamente un errore di laboratorio che potrebbe essere dovuto a diversi elementi, compresa l'analisi stessa dei campioni e la sua metodologia: se si analizzano “tutti in blocco”, i campioni corrono il rischio di essere contaminati.
Anche secondo Giorgio Gilestro, professore di Neurobiologia all'Imperial College di Londra, sarà difficile che Deltacron possa scalzare Omicron: "Una variante ricombinante Delta/Omicron si è quasi sicuramente già formata da qualche parte ma il fatto che si formi non basta: deve essere anche più performante di Omicron per diffondersi e questo è molto difficile. Per nulla scontato. Personalmente dubito che ne vedremo una. I casi riportati a Cipro sono quasi sicuramente un artefatto del sequenziamento (cioè un sequenziamento fatto in pazienti infetti contemporaneamente coi due virus)".
Deltacron, errore di laboratorio?
Sicuramente serviranno altri studi per capire se si possa davvero parlare di Deltacron. La ‘variante' infatti potrebbe essere un errore di laboratorio dovuto a pratiche non corrette di sequenziamento che potrebbero aver portato a una contaminazione dei campioni con entrambe le varianti, dando l'impressione ai ricercatori ciprioti di trovarsi davanti a una variante ricombinata. Anche i dati genetici di Deltacron pubblicati sul database GISAID non sembrano puntare nella direzione di un ricombinante. “Sembrano, invece, essere chiaramente una contaminazione” spiega Tom Peacock, virologo dell’Imperial College di Londra. “Molto probabilmente (tutti i campioni) sono stati sequenziati nella stessa corsa di sequenziamento lo stesso giorno nello stesso laboratorio, che ha avuto un problema di contaminazione: questo è ciò che è stato generalmente riscontrato in passato”. Insomma, come afferma anche il virologo Eric Topol dello Scripps Research Translational Institute di San Diego, la Deltacron sarebbe solo una “scariant”, cioè una non-variante che ha come unico effetto quello di spaventare inutilmente le persone.