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Conflitto Israelo-Palestinese

Cinque palestinesi uccisi in raid di Israele su Rafah e Gaza City; a Tel Aviv proteste contro Netanyahu

È di almeno cinque palestinesi uccisi il bilancio di una serie di attacchi condotti da Israele a Rafah, all’estremità meridionale della Striscia, e a Gaza City, a nord.
A cura di Davide Falcioni
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Almeno cinque palestinesi sono stati uccisi questa mattina da una serie di attacchi condotti da Israele a Rafah, all'estremità meridionale della Striscia, e a Gaza City, a nord, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. "Tre cittadini sono stati uccisi e altri feriti, tra cui bambini e donne, in un raid aereo israeliano che ha preso di mira un edificio residenziale vicino alla Torre Al Jawhara", i resti di un iconico edificio per uffici già bombardato nel 2014, nel centro di Gaza City, ha riferito Wafa.

Insieme a loro, l'agenzia ha registrato la morte di altre due persone dopo l'attacco a un'abitazione ad Al Shati, zona nella quale ieri un bombardamento aveva già ucciso altri 42 persone, in una delle giornate più sanguinose delle ultime settimane per la Striscia, con almeno 101 morti in tutto il territorio palestinese. "Nell'ultimo giorno, l'Aviazione israeliana ha attaccato dozzine di obiettivi terroristici in tutta la Striscia", si legge in un comunicato militare. L'esercito israeliano ha affermato che continuerà le sue operazioni nel sud di Rafah, dove sostiene di aver trovato armi, tunnel e infrastrutture terroristiche nel sottosuolo, oltre ad aver eliminato una cellula terroristica che operava vicino alle truppe. Secondo Wafa, gli attacchi delle forze armate si sono concentrati nel centro e nel sud della città, al confine con l'Egitto, e anche nel nord, dove è stata bombardata una casa.

Decine di migliaia di israeliani in piazza contro Netanyahu

In questo quadro decine di migliaia di cittadini israeliani hanno protestato ieri in varie città del Paese contro il governo del primo ministro, Benjamin Netanyahu, del quale chiedono le dimissioni e che raggiunga un accordo per la liberazione degli ostaggi della striscia di Gaza. Le manifestazioni, in città come Tel Aviv, Haifa, Cesarea e Gerusalemme, sono state precedute da una settimana di proteste, con scontri violenti, cittadini feriti e l'uso di cannoni ad acqua da parte delle forze dell'ordine.

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Nella ribattezzata Piazza della Democrazia a Tel Aviv, teatro anche delle massicce proteste contro la riforma giudiziaria, i manifestanti hanno ascoltato sabato i parenti degli ostaggi davanti al Ministero della Difesa, nella base militare di Kirya.Yifat Calderòn, cugina dell'ostaggio Ofer Calderòn, 53 anni, si è chiesto come sia possibile che il governo israeliano ritenga plausibile dichiarare la sconfitta militare di Hamas nelle prossime settimane, se gli ostaggi sono ancora prigionieri. Dani Elgarat, fratello del prigioniero Itzik Elgarat, ha accusato Netanyahu a Tel Aviv di anteporre la sua sopravvivenza politica e il suo guadagno personale alla vita dei 116 ostaggi. "Scegli di sacrificare la vita dei nostri cari per la tua sopravvivenza politica. Presto, ci conoscerai tutti perché tutti diventeremo famiglie in lutto per gli ostaggi", ha detto Elgarat, riporta il quotidiano Haaretz, riferendosi al recente incontro che il primo ministro ha avuto con alcune
famiglie.

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