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Cina, vietato il burqa nella regione dello Xinjiang dove vivono molti musulmani

Il velo integrale non si potrà usare nei luoghi pubblici. Una decisione che rischia di inasprire l’attrito tra la comunità Uighur turca e gli Han, il gruppo etnico maggioritario della Cina.
A cura di B. C.
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La Regione autonoma uigura dello Xinjiang nella Cina nord-occidentale, ha dato l’ok alla norma che vieta alle donne di indossare il burqa nei luoghi pubblici. La notizia giunge nel momento in cui sei presunti terroristi sono stati uccisi dalla polizia a Shule, un’altra città dello Xinjiang, mentre stavano cercando di fare saltare in aria una bomba. Era stato il partito comunista, a capo della provincia, a proporre la legge già diversi mesi fa. Ora non è chiaro quando scatterà il provvedimento. Le autorità politiche locali hanno motivato la decisione come "un tentativo per frenare l'estremismo crescente che ha costretto donne uigure ad abbandonare i loro costumi tradizionali colorati per indossare il burqa nero". Si sottolinea, inoltre, che il velo integrale è stato già vietato "in paesi come il Belgio e la Francia".

Indubbiamente il divieto del burqa inasprisce l’attrito tra gli Han, il gruppo etnico maggioritario della Cina e la minoranza uigura, turcofona e di fede islamica, che rappresenta il 45% della popolazione dello Xinjiang, e sostiene che il governo cinese porti avanti una politica di repressione contro i suoi appartenenti. A luglio, il governo aveva diffuso avvisi per i lavoratori e gli studenti della zona, in cui veniva chiaramente chiesto di non digiunare durante il mese del Ramadam.

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